la sentenza

Maestre di sci o tate della neve? Assolte due altoatesine

Il giudice ha fissato un principio: l'attività di accompagnamento è cioè lecita, ma solo se si limita ad una sorta di attività di "baby sitting" e non di didattica dello sci



BOLZANO. Il giudice per le indagini preliminari di Bolzano Emilio Schönsberg ha archiviato l'indagine nei confronti di due donne che erano state indagate per esercizio abusivo della professione di maestro di sci.

I fatti si erano verificati nella stagione invernale 2019-2020 in una nota località sciistica altoatesina, dove era stata segnalata la presenza, in una scuola di sci, di personale non accreditato per l'insegnamento.

Un sopralluogo dei carabinieri aveva accertato che due donne, sprovviste della qualifica di maestre di sci e su incarico del direttore della scuola, stavano accompagnando un gruppo di bambini nella discesa di una pista da sci.

Sono state entrambe prosciolte, anche su richiesta della Procura: una delle due donne, che si trovava in testa al gruppo e stava di fatto dando lezione ai bambini, è stata comunque prosciolta per assenza di dolo nella sua condotta, mentre l'altra è stata prosciolta in quanto si trovava in fondo alla fila con un mero ruolo di sorveglianza.

Con questa decisione, il giudice ha fissato un principio in una materia spesso dibattuta e controversa: l'attività di accompagnamento è cioè lecita, ma solo se si limita ad una sorta di attività di "baby sitting" e non di didattica dello sci. 













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