il caso

“Cerco commesse diciottenni senza impegni famigliari”: il negoziante di Asiago non toglie l’annuncio dalla vetrina

L’ottantenne Mario Dal Sasso fermo sulle sue posizioni: «Quel cartello è lì da cinque anni, e lì rimane. Sono libero di fare ciò che voglio»


di Luca Pozza


ASIAGO (VICENZA). Il cartello di ricerca personale esposto sulla vetrina della sua boutique di abbigliamento, i "Magazzini Dal Sasso" di Asiago (Vicenza), aveva destato curiosità ma anche un certo scalpore, diventando immediatamente di dominio pubblico, quel "Cercansi commesse diciottenni libere da impegni famigliari", con discussioni anche accese e posizioni molto forti, anche dal mondo della politica, dei sindaci e di associazioni. Ma Mario Dal Sasso, ottantenne titolare del negozio assieme ai fratelli e altri familiari, personaggio carismatico dell'Altopiano, rivela: "Quel cartello è lì da cinque anni, e lì rimane, e non ho ancora visto un vigile o una notifica di una multa".

"Ma mi sono arrivate anche tantissime testimonianze di vicinanza e di affetto. Subito dopo la notizia - racconta all'Ansa Dal Sasso, il cui negozio è situato nella centralissima piazza II Risorgimento, di fronte al Municipio - sono venuti a trovarmi per esprimermi la loro vicinanza oltre a decine di residenti e turisti, anche il sindaco e l'assessore comunale al lavoro. Il presidente della Regione Veneto Luca Zaia mi ha inviato un telegramma, e attraverso la stampa mi ha difeso anche Elena Donazzan, che è pure assessore alle pari opportunità".

L'imprenditore altopianese afferma "di non aver mai ricevuto nessuna multa", smentendo dunque l'annuncio di una sanzione da 7.000 euro che gli avrebbe inflitto l'Ispettorato del lavoro di Vicenza, per aver violato l'articolo 27 del Codice delle pari opportunità, che vieta "Qualsiasi discriminazione per quanto riguarda l'accesso al lavoro". "Sino ad ora - assicura - nel mio negozio non è mai entrato nessun funzionario né nessun vigile, ho letto anch'io questa notizia ma in realtà non mi è mai stato notificato nulla. Io sono tranquillo e sereno perché quanto scritto nel cartello non è assolutamente un reato e quindi se per caso dovesse arrivare qualche multa o atto giudiziario sono già d'accordo con il mio avvocato che presenteremo un ricorso immediato, perché siamo dalla parte della ragione".

Il cartello è esposto da cinque anni, "e nessuno - ribadisce Dal Sasso - aveva mai obiettato o detto nulla. Io sono un imprenditore che ha la facoltà di assumere chi voglio e continuerò a farlo. Ad esempio non ho mai avuto commessi uomini, perché non li voglio, e attualmente lavorano, assunte con regolare contratto come previsto dalle normative, tre commesse, due di 18 anni e una di 19. Quindi l'identikit del mio personale è e rimane esattamente quello del cartello".













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