Alta quota

Alpi tragiche, tre morti in un solo giorno

Sul Monte Rosa ha perso la vita un diciassettenne. Due freerider travolti e uccisi da valanga sul Jof in Friuli


Enrico Marcoz


Ha perso l'equilibrio mentre armeggiava con i ramponi, è scivolato sul ghiaccio ed è precipitato lungo la ripida parete. Così ha perso la vita un giovane alpinista francese, di 17 anni, caduto per 200 metri lungo le pendici del Polluce (4.089 metri), nel massiccio del Monte Rosa, sul confine tra la Svizzera e la Valle d'Aosta. L'incidente è avvenuto verso le 10.30, poco sotto la cima.

A dare l'allarme è stato il compagno di cordata, un ventiduenne, che ha chiamato i soccorsi, giunti sul posto con un elicottero di Air Zermatt. Per il diciasettenne non c'era più nulla da fare, è morto sul colpo.

I due scalatori avevano trascorso la notte nel bivacco Rossi e Volante del Club alpino italiano, a 3.750 metri di quota, nel comune di Ayas (Aosta). Da lì sono partiti all'alba per raggiungere la vetta del Polluce dalla parete sud-ovest: un'escursione in ambiente di alta montagna ma non considerata particolarmente difficile.

La caduta è avvenuta durante la discesa dal versante elvetico. Sul posto è intervenuta la Polizia cantonale di Sion. Il pubblico ministero del Cantone Vallese ha aperto un'indagine per chiarire i contorni dell'incidente.

Sul versante opposto delle Alpi si è consumata un'altra tragedia in alta quota. Questa volta le vittime sono due freerider friulani, travolti da una valanga mentre sciavano fuoripista sul Jof Fuart di Montasio, tra Malborghetto Valbruna e Chiusaforte, in provincia di Udine, a circa 2.000 metri di quota.

Erano saliti dal lato sud e stavano scendendo in una ripida gola a nord-est. Si tratta di un percorso molto impegnativo, con pendenze fino a 45-50 gradi, dove in passato sono avvenuti altri gravi incidenti. La valanga si è staccata verso le 11.

L'allarme è stato lanciato da un terzo sciatore, rimasto illeso, che si era fermato per una sosta ed ha assistito alla scena. Le due vittime abitavano nella zona ed erano considerate molto esperte nello sci fuoripista. I corpi sono stati recuperati alla base della parete, circa 600 metri più in basso rispetto al punto in cui sono stati travolti dalla valanga.

Sul posto hanno operato, sia con gli elicotteri sia a terra, uomini della Protezione Civile del Friuli Venezia Giulia, compreso il personale sanitario, e squadre del Cnsas Fvg, del Soccorso alpino della Guardia di Finanza e dei Vigili del fuoco.













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