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No vax a Trieste tenta di curarsi da solo: muore a 50 anni

Il 118: attenzione agli assertori delle terapie domiciliari



TRIESTE. Alcuni giorni fa era risultato positivo al Covid 19. Erano comparsi i primi sintomi e aveva quindi deciso di affrontarli da solo affidandosi a cure domiciliari, convinto che fossero sufficienti a contrastare il virus.

Poi però le condizioni di salute si sono aggravate ed morto.

Aveva 50 anni, viveva a Trieste ed era sostenitore di posizioni negazioniste e no vax. Ieri mattina (19 novembre) è stato colpito da un arresto cardiaco nella sua abitazione.

"Siamo intervenuti in emergenza - spiega il primario del 118 di Trieste, Alberto Peratoner, ricostruendo l'accaduto - abbiamo constatato che l'uomo era positivo da giorni e che aveva deciso di curarsi a casa affidandosi a presunte cure domiciliari, rispetto alle quali scientificamente non c'è nessuna evidenza".

Il 50enne viveva nel quartiere di Padriciano, sul Carso. Gestiva un bed and breakfast ed era titolare di una piccola impresa. Lascia la moglie e due figli piccoli.

A quanto si apprende, anche la donna e i genitori di lui hanno contratto il virus.

Il messaggio che deve arrivare, afferma Peratoner, è che "bisogna fare attenzione, perché anche le persone sane e giovani, come quest'uomo, se si mettono in mano a professionisti sbagliati, assertori di terapie domiciliari rispetto a cui non ci sono evidenze scientifiche, rischiano di morire. L'arresto cardiaco è una conseguenza della malattia non curata adeguatamente".

Alcuni farmaci, insiste Peratoner, "non servono a niente e altri, come il cortisone, devono essere assunti solo nella fase acuta della malattia, quando un paziente è in ospedale e ha necessità di ossigeno. Di fatto in questo caso è stata ritardata l'ospedalizzazione e la terapia prevista".

Le cosiddette terapie domiciliari, conclude, "danno una falsa sicurezza a chi credo non abbia paura. E questa falsa sicurezza fa ritardare poi la terapia e l'ospedalizzazione".

Oggi, 20 novembre, intanto una nuova protesta no Green pass e "contro i vaccini sperimentali" è stata organizzata in piazza Libertà a Trieste da Alister, Associazione per la libertà di scelta delle terapie mediche. Circa 230 i manifestanti, secondo la Questura. Nei giorni scorsi era stato stimato l'arrivo di circa mille persone. Tra i temi anche la morte del 50enne. "Tutto può succedere - ha osservato a margine della protesta il presidente di Alister Walter Pansini - Ma le grandi scelte devono farsi sui grandi numeri, non sui casi singoli. Le cure domiciliari sono importanti". 













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