IL CASO

Viaggio di nozze da incubo per una coppia bolzanina 

La sentenza. Il contenzioso, avviato dopo la “rovinata” luna di miele in Messico, si è concluso con la condanna al pagamento delle spese legali all’Agenzia: «Per noi oltre al danno la beffa»



BOLZANO. «Sono passati quattro anni d’allora, ma ricordo il viaggio di nozze in Messico come un incubo. E adesso che è arrivata la sentenza, ci ritroviamo a dover pagare anche le spese legali della controparte. Oltre al danno, la beffa». Protagonista della vicenda una coppia di bolzanini: 39 anni lei, 43 anni lui, che il 20 giugno del 2015 si sono sposati.

Tutto comincia quel giorno o meglio qualche giorno prima quando i futuri sposi decidono che per festeggiare l’evento andranno in viaggio di nozze in Messico. Destinazione: Cancùn.

Non prenotano in internet, ma si rivolgono direttamente ad un’agenzia viaggi. La vacanza è di fatto il regalo di nozze al quale contribuiscono gli invitati. Pensa a tutto lei che ci tiene tantissimo a quel viaggio, anche perché è il primo. Va in Agenzia, parla, s’informa: alla fine prenota due settimane, partenza il 24 giugno da Monaco, ritorno il 9 luglio. «Siccome - racconta - volevo che fosse una vacanza speciale ho prenotato, senza dirlo a mio marito perché doveva essere una sorpresa, la formula “luna di miele” in una “suite ocean view”». Costo della vacanza: 4 mila e 774 mila euro.

Dopo undici ore di volo, l’arrivo in Messico. Stanchi ma felici: trascorreranno due settimane di relax in un posto che, almeno a vedere i depliant, è molto bello.

«La realtà però è completamente diversa - spiega la moglie -: la stanza che ci viene assegnata non è la suite che avevo prenotato e non c’è nessuna vista sull’oceano. Una delusione».

Per riprendersi dalla spiacevole sorpresa la coppia decide di fare una passeggiata sulla spiaggia. «Altra delusione: è coperta di enormi cumuli di sargasso. Un genere di alga brutta da vedere e puzzolente. Un disastro. Peggio di così non poteva essere questo inizio di viaggio di nozze».

La coppia si mette immediatamente in contatto con l’agenzia viaggi: chiede un cambio di stanza. Lo ottiene, ma non è quella che avevano prenotato. Li cambiano addirittura d’albergo, ma la suite non c’è e anche la spiaggia meravigliosa è solo in foto. «Quella che doveva essere la nostra luna di miele - raccontano - è diventata un inferno». Loro documentano tutto e una volta tornati a casa, contattano l’agenzia. «Chiediamo un risarcimento danni, almeno un voucher per un prossimo viaggio. Ci dicono che se responsabilità c’è, è del tour operator. Proviamo a contattarlo, nessuna risposta. A quel punto abbiamo deciso di avviare una causa contro l’agenzia per chiedere un risarcimento danni. Il contenzioso è durato quattro. Pochi giorni fa la sentenza. Una doccia fredda: respinte tutte le nostre richieste. Dovremo pagare le spese legali della controparte quantificate in 4 mila e 400 euro».

La sentenza ha stabilito che se responsabilità c’è, non è dell’agenzia, ma del tour operator che comunque avrebbe risposto alle rimostranze della coppia mettendo a disposizione altre stanze d’albergo. «Purtroppo non è così - commentano - ma non faremo ricorso: troppo rischioso».

 













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