Una zona pedonale davanti alla spiaggia libera di Levico 

I programmi del sindaco. Gianni Beretta presenterà al consiglio comunale in programma  a fine mese le linee generali che guideranno la sua amministrazione nei prossimi sei anni


Franco Zadra


Levico temre. «La Città di Levico Terme esprime immense potenzialità ed è indispensabile che la bellezza dei nostri luoghi e della nostra storia fungano da volano per incrementarne l'attrattività». È questo l’incipit del documento che il sindaco, Gianni Beretta, presenterà a fine mese durante la seduta di consiglio nella quale è tenuto a esporre gli indirizzi generali di governo del mandato amministrativo 2019/25. Un documento di 6.933 parole in 28 pagine che i consiglieri comunali stanno leggendo in questi giorni così da poterlo votare e approvare in assemblea consiliare.

La prosa piana e scorrevole del testo invita per altro alla lettura per incontrare subito dichiarazioni che sembrano sgombrare il campo da fraintendimenti, come quando scrive che si «intende porre in essere, con tenacia e determinazione, investimenti nel proprio patrimonio ambientale e culturale, al fine di non disperderne il valore», per arrivare a «costruire un sistema di accoglienza turistica impeccabile e unico, che faccia leva su quanto di specifico già possiamo offrire, con strategie programmate, anche a lungo termine».

Senso di continuità

Frasi di sicuro effetto come «Il nostro futuro inizia oggi!» vagamente “renziane”, ma che ricalcano in qualche modo quanto già delineato dall’amministrazione Sartori. Troviamo quindi «la scelta “green”» per «uno sviluppo sostenibile, basato su risparmio energetico, energie rinnovabili, mobilità sostenibile, economia circolare» e la «città dell’acqua» per «progettare il nostro territorio sulla valorizzazione del termalismo e di un turismo che cerchi natura, salute e ambiente sereno», con tre punti cardine: «le Terme, da Vetriolo alla Medical spa, il Lago, e il Brenta, la nostra preziosa acqua potabile».

La formazione

I titoli dei capoversi di quella che sarà una non breve esposizione, indicano quindi di seguito la Bandiera Arancione, il Centro di Formazione nazionale e internazionale sul turismo, partendo dalla prima scuola alberghiera del Trentino, la scelta sociale con un nuovo Piano regolatore generale, un nuovo metodo di lavoro con «la condivisione dei progetti e dei problemi in incontri programmati con la popolazione», e qui forse un inedito che cita la «Democrazia partecipativa».

L’urbanistica

Quindi, urbanistica, lavori pubblici, patrimonio nell’ottica che vuole cogliere il collegamento tra «lo sviluppo socio-economico e una corretta pianificazione territoriale» nel paragrafo forse più corposo del documento che continua poi con «lago e montagna» parlando per esempio di «creazione di una pista ciclabile e un parco fluviale che colleghi il lago all’ingresso di Levico» o di «portare a termine il progetto della “Riqualifica del Lago di Levico” e la contestuale realizzazione di una zona pedonale prospiciente la spiaggia libera».

La parte storica della città

Il capitolo sul Centro storico pone il problema della ristrutturazione e/o modernizzazione di tutte le strutture comunali adeguandole anche in termini di canoni energetici. «Il costo di tale operazione sarebbe insostenibile per le casse del nostro Comune, soprattutto nel breve e medio periodo. In tal senso l'importante accordo raggiunto con la Provincia e Patrimonio del Trentino risolve e realizza la maggior parte degli obiettivi evidenziati».

Tra le molte cose che diventa arduo riassumere qui, salta agli occhi l’accenno alla Guardia medica, servizio che «deve essere ripristinato» e con «gli stessi ambulatori dovranno mantenere uno standard di alta qualità».

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