Tutto esaurito a Primiero per la “Desmontegada” 

Un grande successo. Alberghi pieni, code e doppi turni nei ristoranti, stand gastronomici presi d’assalto da turisti giunti per ammirare la sfilata con 400 figuranti, 34 gruppi folk e le mandrie


Raffaele Bonaccorso


Primiero. Non c’è dubbio che la “Gran festa del desmontegar” è l’evento più importante della stagione turistica del Primiero, in quanto riesce più di altri a coniugare in modo ottimale e completo il comparto agricolo con quello turistico vero e proprio, rendendo quindi sempre più complementari i due settori. La “Desmontegada”, la quattro giorni che culmina con la sfilata del bestiame rientrato dopo l'alpeggio estivo nelle malghe in quota e con tutto il contorno che coinvolge centinaia di persone coordinate dalla locale Associazione allevatori, si conferma quindi ancora una volta come la più spettacolare e completa delle manifestazioni dello stesso tipo che vengono proposte in tutto l’arco alpino.

Weekend dai numeri inattesi

In effetti l’evento è riuscito a regalare un fine settimana da record per la quantità di persone che è riuscita a coinvolgere, a cominciare dagli ospiti venuti appositamente un può da tutta Italia ed in particolare dal Veneto ed Emilia Romagna. Quindi alberghi con tutto esaurito (più di ferragosto), ristoranti stracolmi, alcuni costretti a fare i turni per far sedere a tavola le persone, tre stand gastronomici approntati a Tonadico, Mezzano e Imer (questi ultimi raggiungibili con bus navetta), 3 chilometri della sfilata lungo i paesi del Primiero, oltre 400 figuranti vestiti in costumi tradizionali fra conduttori di bovini ed altri animali, familiari, amici, bande musicali, gruppi folkloristi, il tutto 34 gruppi in sfilata comprese le aziende agricole locali e infine centinaia di volontari per gli stand gastronomici ed i servizi d’ordine.

I sorrisi dello staff

Soddisfatti gli organizzatori, l’Associazione allevatori di Primiero e Vanoi, le associazioni “Tonadighi Strighi” e Comitato Tradizioni e Cultura di Siror, contenti Apt locale, operatori turistici, amministratori, il tutto nonostante qualche polemica che in grosse manifestazione questa non possono mancare. Le polemiche hanno riguardato il fatto che purtroppo ci sono operatori turistici più sensibili e quelli meno sensibili, i quali non partecipano economicamente alla complessa e costosa organizzazione della manifestazione. Questo il effetti succede in molte altre occasioni dove c’è bisogno di contribuire finanziariamente, basta pensare agli impianti sciistici, servizio di mobilità (navette), enti ed associazioni operativi in campo turistico, ecc… . E purtroppo si può fare poco per evitare questo fenomeno, mentre cancellare completamente le iniziative è ancora più controproducente.

Proposte apprezzate

Ma tornando all’evento nel suo complesso si può dire che tutte le proposte hanno avuto un gran successo: fra esse citiamo la visita guidata al Caseificio di Primiero; “Agritur in Piazza” a Tonadico, evento che anche quest’anno ha registrato ottimi numeri dedicato ad agriturismi e aziende agricole locali; “En dì al maso” con una stupenda giornata di sole che ha permesso il tour gastronomico tra masi di montagna e scene di vita agreste, contando oltre 350 ospiti tra il passo Gobbera, Solán e Imèr; infine la sfilata finale di domenica, quando un’ala di folla ha potuto assistere ad un corteo fatto di bovini agghindati a festa ed un seguito di tanti altri animali: pecore, caprette, asinelli, cavalli, maialini, cani, animali da cortile (conigli, galline, oche) tutti condotti dai loro proprietari, amici, con mamme e tanti bambini, alcuni di essi portati nelle tradizionali culle, splendide ragazze, “coscritti” e tutti con costumi contadini di un tempo. Una festa di popolo, quindi ed una grande occasione per il turismo locale nel suo complesso.













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