“Premio Solidarietà 2019” agli studenti del Degasperi 

Borgo. L’associazione Accri nell’estate dello scorso anno aveva portato 21 ragazzi dell’Istituto in Etiopia dove per 15 giorni avevano aiutati i bambini di Addis Abeba a giocare e fare i compiti


Fabio Peterlongo


Borgo. Quindici giorni in Etiopia per aiutare i bambini poveri di Addis Abeba a fare i compiti e giocare: è questa la straordinaria esperienza di volontariato sociale svolta nell'agosto 2019 da ventuno studenti del polo scolastico Degasperi di Borgo Valsugana e che è valsa all'associazione Accri (che ha organizzato questo particolare "viaggio studio") la vittoria del Premio Solidarietà 2019 voluto dalla Fondazione Trentina Volontariato Sociale (Ftvs). Il premio consiste in un fondo di 5 mila euro e nella consegna di una preziosa targa di oreficeria realizzata dalla bottega di Mastro 7. La cerimonia si è svolta ieri in piazza Fiera a Trento sotto il padiglione del festival Religion Today.

Tra gli studenti presenti è ancora forte l'emozione di quell'esperienza: «Ricordo i sorrisi e gli abbracci dei bambini di Addis Abeba che ci hanno accolto con calore straordinario già dal primo giorno», ha raccontato lo studente Giovanni Gaiotto. «Insegnavamo ai bambini etiopi un po' di matematica e di geometria, ma ci concentravamo soprattutto sul gioco», ha spiegato lo studente Raffaele Rigo. Un'esperienza che li ha toccati tutti nel profondo, come sottolinea la volontaria di Accri Francesca Boldrin: «Tutto nacque dall'incontro a scuola con Gadisha Birhanu, fondatore del centro "Testimony 25" che ad Addis Abeba accoglie bambini di strada. Sono stati gli studenti a chiedere agli insegnanti se era possibile organizzare un viaggio».

Boldrin ha spiegato come l'esperienza non si sia limitato al viaggio, ma ha richiesto tre incontri di preparazione e tre di "restituzione" al rientro: «Ci domandavamo cosa mettere in valigia, oltre agli effetti personali. Un viaggio così impegnativo richiede preparazione. E al rientro i ragazzi hanno raccontato al pubblico la loro esperienza. La dimensione del racconto è indispensabile per poter rendere i ragazzi consapevoli».

Il vicepresidente Accri Adelmo Calliari ha evidenziato l'importanza della formazione: «Veicolare ai giovani questi messaggi di attenzione ai problemi sociali e ambientali, al nesso con i fenomeno migratori è essenziale per produrre consapevolezza. Occorre cambiare il nostro approccio verso "tutti i sud del mondo", ovvero tutte le periferie dimenticate».

Sul tema del rapporto tra periferie si è concentrato don Cristiano Bettega del Centro Missionario Diocesano: «È significativo che questi giovani provenienti dalla periferia del Trentino si siano messi in relazione con chi abita le periferie del mondo. È un modo per scoprire il proprio posto nel mondo».













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