«Il lavoro è una scelta personale» 

Il sindaco Michele Sartori replica ai Cinque Stelle: «Non metterà in difficoltà la mia amministrazione»


di Luigi Carretta


LEVICO TERME. I rappresentanti dei Cinque Stelle di Levico non sembrano avere gradito molto l’intenzione annunciata dal sindaco di Levico di avere accettato un offerta di lavoro, come riportato qualche giorno fa anche dal Trentino. Con una interpellanza rivolta al consiglio comunale e resa nota negli scorsi giorni hanno, infatti, intenzione di chiedere conto a Michele Sartori di questa sua scelta personale. Mossa che peraltro non sembra avere agitato più di tanto il diretto interessato.

«Risponderò solo per quanto di diretto interesse pubblico, ossia se questo mio impegno lavorativo non possa creare difficoltà alla amministrazione che presiedo», fa sapere il sindaco. Peraltro il nuovo impegno di Michele Sartori prenderà il via solo fra un paio di mesi e sarà inizialmente a part-time, proprio per potere valutare appieno quanto tempo esso richiederà, per potere poi eventualmente decidere in un senso o nell’altro.

Al restante testo della interpellanza il sindaco preannuncia invece già da ora che proprio non risponderà, non ritenendo che quanto scritto dai grillini debba essere trattato dal consiglio comunale, e tanto meno discusso in pubblico. «Siamo persone trasparenti e non abbiamo nulla da nascondere, ma è bene ricordare che sono argomenti che attengono strettamente alla sfera personale, oppure dei rapporti interni alla maggioranza su cui certo non dobbiamo rendere conto alle opposizioni. Peraltro non farò certo il sindaco tutta la vita e ritengo quantomeno logico che una persona, ancorché impegnata nell’amministrazione della cosa pubblica, debba e possa dedicarsi anche a un’attività professionale. Ritengo comunque di essermi sempre comportato in maniera assolutamente corretta, talvolta rinunciando anche a esperienze che ritenevo interessanti e utili al bagaglio culturale di un amministratore», conclude Sartori.

L’ultimo passaggio citato si riferisce alla frase finale scritta nell’interpellanza, ossia un richiamo ad una eventuale incompatibilità tra gli incarichi come successo a suo tempo quando il sindaco sedeva nel consiglio della azienda partecipata di servizi Set, e da cui si era dimesso volontariamente per «evitare nella maniera più assoluta eventuali contrasti».

Peraltro pare che l’interpellanza sarà ripresentata all’analisi del consiglio comunale come mozione, su cui Maurizio Dal Bianco ha cercato di fare convergere anche l’appoggio di parte dell’opposizione, tra cui il gruppo di Tommaso Acler e della consigliere Rossella Piazza, passata a suo tempo dalle file del Pd (e della maggioranza) a quelle di un opposizione che non sembra volere perdere occasione per attaccare l’amministrazione di Levico Terme.













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