«I canali Rai sono invisibili  il canone venga sospeso» 

I parlamentari trentini della Lega portano all’attenzione del governo il problema che da lungo tempo affligge i residenti di Grigno e dei tre paesi del Tesino



VALSUGANA E TESINO. Sull’onda delle proteste dei giorni scorsi per i sempre più numerosi disservizi lamentati dagli utenti del Tesino e della bassa Valsugana, i neo parlamentari trentini della Lega, Stefania Segnana, Diego Binelli, Vanessa Cattoi, Maurizio Fugatti e Giulia Zanotelli, si schierano compatti nel cercare di risolvere uno dei tanti problemi che da tempo affligge gli abitanti: quello della ricezione dei canali Rai. È stata, infatti, presentata in questi giorni al Ministro dello sviluppo economico un’interrogazione parlamentare mirata alla risoluzione dell’annoso problema, aggravato ancor di più con il passaggio dalla televisione di tipo analogico al metodo digitale terrestre.

«A prescindere dalle cause che generano la disfunzione molti cittadini dei comuni della provincia di Trento, quali Castello Tesino, Pieve, Cinte e Grigno, – si legge nell’interrogazione – non sono stati messi nelle condizioni di accedere ad un servizio pubblico e per di più vengono beffati regolarmente quando si trovano a pagare, congiuntamente alla bolletta elettrica, anche il canone Rai».

Ad oggi, infatti, sembra che l’unico modo per accedere all’intera offerta della tv nazionale sia da satellite nell’ambito della piattaforma Tivusat, con l’installazione di una parabola, un decoder e una smart card con costi per gli utenti che si aggirano fra i 200 e 250 euro per singolo apparecchio televisivo. «L’impegno della politica – proseguono gli onorevoli nella loro interrogazione – deve essere quello della tutela delle fasce deboli, rappresentate sia dalle persone non sufficientemente istruite nel campo tecnologico che dalle aree nelle quali anche gli investimenti negli aggiornamenti risultano economicamente non interessanti». Sulla base di un diritto di accesso alle reti del servizio pubblico radiotelevisivo garantito con copertura integrale sull’intero territorio nazionale dall’art. 45 del D.lgs. n.177 del 2005 e dal contratto di servizio stipulato tra l’azienda ed il Ministero, gli onorevoli auspicano, infatti, «la sospensione immediata del pagamento del canone Rai, sia ordinario che speciale, fintanto che non venga garantito appieno il servizio di trasmissione».

Il suggerimento, si legge in conclusione, «è quello di procedere all’eventuale installazione di parabole satellitari in grado di trasmettere Tivusat utilizzando per questo scopo le entrate derivanti dal canone e rimborsando tutti gli abbonati che hanno dovuto sostenere dei costi per accedere ad un servizio che è stato, di fatto, loro negato». (fa.f.)













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