il problema

Ala, ci sarà una commissione per le cave. E parteciperanno anche i cittadini

Approvata dal consiglio comunale la mozione presentata dal Pd e “nata” dall’esperienza di Pilcante



ALA. Il Consiglio comunale di Ala ha approvato, nella sua ultima seduta, la mozione presentata dal Partito Democratico volta ad istituire una Commissione a cui affidare compiti di consultazione e valutazione della gestione del cosiddetto “Piano cave”.

“Ad Ala, cittadini ed amministrazione, hanno tirato un bel sospiro di sollievo – spiega il Pd alense in una nota – quando si è chiusa definitivamente l’ipotesi della creazione, all’interno della vasta area delle cave di Pilcante, di una grande discarica. Ma non per questo tutto è risolto e tutto funziona nella gestione del grande comparto delle cave.

Problematiche si sono evidenziate nel tempo in merito ad abusi, a ritardi e discostamenti da programmi e tempistiche, nonché all’adozione di provvedimenti conseguenti, sanatori o sanzionatori. Permangono necessità di regolari e puntuali controlli ed è opportuna maggior chiarezza sulla competenza degli stessi.

Resta del tutto aperto il problema del ripristino delle cave esaurite e della bonifica delle discariche dismesse.

 Da qui la richiesta, nella mozione del Partito Democratico, di fare il punto sullo stato di attuazione e sulle prospettive di sviluppo e gestione del “Pino cave” e di impegnare in questa analisi anche una Commissione di studio ad hoc.

Una commissione che avrà la particolarità di coinvolgere direttamente, accanto alle forze politiche e ad eventuali tecnici, anche una rappresentanza della cittadinanza. Non è sfuggito a nessuno come, nella recente vicenda del “progetto di discarica” un ruolo fondamentale e determinante l’abbia svolto l’azione dal basso di un forte movimento civico, espressione di una sensibilità e di una cultura ambientale che è patrimonio oggi condiviso della parte maggioritaria della Comunità.

A questa sensibilità e a questo impegno dei cittadini, secondo la mozione del Pd accolta dal Consiglio comunale, era giusto dare non solo riconoscimento ma strumenti reali di rappresentanza, di proposta ed operatività”.













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