A Salorno

Uomo trovato morto dopo cinque giorni

I colleghi e la figlia hanno dato l’allarme: Zeno Casatta, 58enne di Cortaccia, non si era presentato al lavoro  Il decesso sarebbe dovuto a cause naturali. Quando sono arrivati medico, pompieri, carabinieri e Croce Bianca ormai non c’era più nulla da fare


Massimiliano Bona


SALORNO. A preoccuparsi sono stati i colleghi di lavoro che non lo vedevano da alcuni giorni e avevano iniziato a temere, forse, il peggio. Vani anche i tentativi della figlia che lo ha cercato al telefono senza avere risposta. Zeno Casatta, 58 anni, è stato trovato morto in casa e a constatarne il decesso (presumibilmente dopo 5 giorni) è stata la dottoressa Brenner, che era di turno.

La centrale unica d’emergenza ha inviato sul posto, un edificio nella centralissima via Dante a Salorno, i carabinieri della compagnia di Egna, la Croce Bianca della cittadina della Bassa Atesina e i vigili del fuoco volontari, coordinati dal vice comandante Christian Ceolan. Alcuni vicini avevano sentito dei cattivi odori ma non ci avevano fatto più di tanto caso.

Quando i pompieri hanno aperto la porta-finestra in balcone hanno subito intuito cos’era successo.

L’uomo, un 58enne originario di Cortaccia, è stato trovato morto sul divano. Il corpo, complice il gran caldo dei giorni scorsi, era in avanzato stato di decomposizione. Il medico ha solo potuto constatare il decesso, avvenuto con ogni probabilità per cause naturali.

«In base alle prime informazioni raccolte - spiega il vicesindaco Ivan Cortella - Casatta viveva da solo, era qui da poco in un appartamento in affitto e non frequentava le nostre associazioni». Del decesso è stata informata la Procura di Bolzano che avrebbe già dato il nulla osta al funerale. Zeno Casatta non era di Salorno e ciò non ha consentito ai vicini (che lo conoscevano appena) di attivare la consueta «rete della solidarietà».

Grazie a quest’ultima si riesce spesso a dare una mano a chi ha bisogno in tempi brevi. Un caso analogo si era verificato lo scorso inverno anche nel Comune di Egna e aveva provocato lo stesso scalpore.













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