Il giallo di Bolzano

Un corpo nell’Adige, forse è di Peter. Oggi si prova a recuperarlo

La segnalazione dell’ecoscandaglio nel fiume all’altezza di Laimburg, 9 chilometri più a nord rispetto a dove era stata trovata la salma di Laura Perselli. Sommozzatori impegnati per ore in un tratto dove la corrente è molto forte



BOLZANO. Un piccolo, ma agguerrito esercito di vigili del fuoco ha combattuto contro il fiume per tutta la giornata di ieri. Per recuperare il corpo di un uomo nell’Adige: potrebbe essere quello di Peter Neumar, l’uomo scomparso con la moglie Laura Perselli a Bolzano dallo scorso 4 gennaio. 

Quella portata avanti nel pomeriggio è stata una battaglia per cercare di strappare all’Adige il corpo che giace, probabilmente incastrato, a una profondità di circa due metri. Un confronto durissimo perché ieri, la corrente nel fiume, ingrossato dalle recenti piogge e dallo scioglimento della neve in quota, era fortissima.

Quando è stato possibile, alcuni sommozzatori dei vigili del fuoco volontari hanno cercato, assicurati da una corda, di calarsi sul fondale in due distinte immersioni per cercare di esaminare più da vicino la zona. Una tenacia, la loro, che purtroppo non è stata premiata dai risultati sperati. La lotta con l’Adige e con la sua corrente ricomincerà stamattina, ovviamente nello stesso punto in cui era stata sospesa. Gli avvocati di Benno ieri intanto sono tornati a chiedere la scarcerazione del loro assistito, in carcere con l’accusa di doppio omicidio e occultamento di cadavere.

L'autopsia sul corpo di Laura Perselli.

Si svolgerà nei prossimi giorni l'autopsia sul cadavere di Laura Perselli, la donna di 68 anni che era scomparsa nel nulla lo scorso 4 gennaio assieme al compagno Peter Neumair. La Procura non ha ancora comunicato la data dell'esame autoptico, anche perché la difesa ha chiesto che venga eseguito in incidente probatorio.

Gli avvocati difensori di Benno Neumair, quindi, nomineranno un loro consulente per assistere all'autopsia, che sarà eseguita dal dottor Dario Raniero dell'Istituto di medicina legale di Verona.

Sul cadavere sarebbero presenti dei segni evidenti: non si può escludere che essi siano conseguenti a ferite mortali, forse anche da strangolamento, ma non si può escludere nemmeno l'ipotesi contraria, che siano stati cioè provocati accidentalmente dalla lunga permanenza del cadavere nel fiume.

Sarà comunque l'autopsia a chiarire le cause del decesso, dando un contributo decisivo alla soluzione del giallo.

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