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Un caffè (finalmente) seduti al bar: i primi clienti già all'alba

Qualcuno si è presentato per assaporare un espresso nei tavolini all'aperto attorno alle cinque


di Claudio Libera


TRENTO. Dopo il gran lavoro dei giorni scorsi - con titolari e collaboratori impegnati nelle pulizie degli spazi, di tavoli, sedie, fioriere e suppellettili, finalmente stamattina (19 aprile)  - con qualche temerario già alle 5 - si sono aperti i plateatici dei bar e più tardi apriranno quelli dei ristoranti.

Anche inviati di trasmissioni e tg nazionali sono “saliti” in provincia per documentare la riapertura autonoma del Trentino.

I trentini iniziano la giornata con un caffè al bar: la riapertura dei locali baciata dal sole

Dopo il gran lavoro dei giorni scorsi - con titolari e collaboratori impegnati nelle pulizie degli spazi, di tavoli, sedie, fioriere e suppellettili, finalmente stamattina - qualche temerario già alle 5 - si sono aperti i plateatici dei bar e più tardi apriranno quelli dei ristoranti.

Infatti in Trentino, per delibera del presidente Maurizio Fugatti, anticipando di una settimana quello che avverrà in tutto il territorio nazionale, si è potuto tornare a gustare il caffè, fare colazione, prendere l’aperitivo seduti ai tavoli all’esterno degli esercizi pubblici.

Piazza Duomo accoglie i primi clienti dei bar riaperti. Pronti anche i ristoranti ad accogliere i clienti

Il sole, i bar aperti, la gente seduta sui tavoli. Tutto bene per il debutto della ripaertura dei locali

La giunta provinciale, infatti, aveva approvato, in seduta straordinaria la delibera che consente a bar e ristoranti, a partire da oggi, lunedì, nella fascia oraria 5-18, di effettuare il servizio al tavolo all'aperto. Come annunciato venerdì dal presidente Fugatti, ci si avvale della legge del 13 maggio scorso, con particolare riferimento al passaggio che recita testualmente: “Per consentire la ripresa delle attività economiche, incrementando nel contempo la sicurezza di operatori e clienti, la Giunta provinciale può dettare prescrizioni di carattere organizzativo e sanitario anche ulteriori rispetto a quelle individuate nell'ambito dei protocolli condivisi di regolamentazione sottoscritti tra il Governo o i ministeri e le parti sociali”.

“Queste prescrizioni - prosegue la norma - non possono derogare ai principi e alle linee generali dei suddetti accordi e sono adottate, previa valutazione dell'evoluzione dell'epidemia sul territorio, sentite le associazioni datoriali e le organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative, anche per consentire la riapertura di determinate attività in modo anticipato rispetto a quanto previsto dalla disciplina statale”.

Per Fugatti “è una sperimentazione, anche rispetto a quello che sta decidendo il Governo in queste ore. È una forma di autonomia”.













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