TRENTO

Vigili urbani, con «quota 100» è corsa alla pensione

L’ipotizzata riforma delle pensioni con l’introduzione di «quota 100» per lasciare il lavoro potrebbe falcidiare il Comando dei vigili urbani. A Trento in 40 sono pronti ad approfittarne.



TRENTO. Sono usciti ieri sul sito del Comune i nomi dei 102 aspiranti agenti per la squadra antidegrado che andranno a costituire un a nuova task force, si spera più efficiente di quella che era formata in passato, ma che ha dato risultati deludenti.

Si tratta della prima selezione sul totale di 330 partecipanti al concorso indetto dal Comune, che conta sull’assunzione di 14 agenti a tempo indeterminato che avranno il compito di pattugliare le zone più degradate della città, da piazza Dante al quartiere della Portela, sotto pressione per anni di presenze indesiderate, dallo spaccio di droga all’assembramento di giovani, stranieri e non, che spesso stazionano su panchine e sagrato della chiesa di Santa Maria Maggiore.

Peccato che l’assunzione dei nuovi 14 assunti che avranno il compito di effettuare controlli nelle zone della città più a rischio dove si spaccia o c’è il disturbo della quiete pubblica, potrebbe essere insufficiente, se fosse operativa dal prossimo anno la legge sulla «quota 100» prevista dalla manovra finanziaria dal governo. In consiglio comunale, l’altra sera, parlando di sicurezza, si è fatto notare che i pensionamenti dei vigili potrebbero essere 40. E, come già scritto sul Trentino, se con la legge Fornero in Comune si calcolava che i pensionati nel 2019 sarebbero stati una trentina, con la «quota 100» (ovvero il compimento dei 62 anni con 38 di contributi) salirebbero ad un centinaio. I













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