Valsugana, l’ira dei sindaci per il progetto veneto

Dopo il via libera di Roma alla superstrada fino a Cismon, l’appello alla Comunità Fogarotto e Dalledonne: «No ad un aumento di traffico. Ci faremo sentire»


di Marika Caumo


VALSUGANA. «Il tempo è scaduto. Basta tergiversare o passeremo ai fatti. La Provincia ci dica come intende muoversi per la Nuova Valsugana. Mi aspetto la stessa fermezza che ha avuto nel dire no alla Valdastico».

Sono parole pesanti quelle del sindaco di Grigno Leopoldo Fogarotto. La notizia del via libera, con prescrizioni, da parte della commissione Via speciale di Roma al progetto preliminare della superstrada a pedaggio Castelfranco Veneto - Cismon del Grappa, con l'esito trasmesso al Ministero delle Infrastrutture e Trasporti, ha fatto arrabbiare più d'uno.

Già, perché si stima che quest'opera, realizzata in project financing, porterà un aumento del 40% di veicoli in transito sulla SS47, da Grigno a Trento. «Sul no alla superstrada a pedaggio, la Provincia deve dimostrare la stessa fermezza che ha avuto nel dire no alla Valdastico. Ha schierato le truppe armate per difendere quei territori, lo deve fare anche nei confronti di una valle importante, almeno a livello numerico, quanto le altre. Lì sono 30 anni che dice no, qui devo ancora sentirlo. Ora prenda una decisione e ci dica in maniera chiara se è o meno a favore dell'opera», spiega Fogarotto, che tira in causa la Comunità di valle. «Basta tergiversare. I Comuni hanno già dichiarato il categorico no a quest'opera, hanno presentato le osservazioni a Roma, ma possiamo fare poco o nulla. Ora la Comunità deve dimostrarsi per quello che non si è dimostrata fino ad ora, facendo sentire la propria voce, facendosi interprete primaria. Se non lo fa, lo faranno i Comuni, delegittimandola».

Fogarotto spiega che i tempi delle parole e delle buone maniere sono finiti. «E' inutile parlare di messa in sicurezza quando ci troveremo su tutto il traffico del Nord-Est. Sono disposto a qualsiasi intervento, ora basta, siamo stati troppo buoni. I tempi dei ragionamenti sono finiti, iniziamo a pretendere», conclude. Sulla questione anche una nota di Fabio Dalledonne, sindaco di Borgo. «Appoggio completamente quelle che saranno le prese di posizioni o le iniziative politiche da parte degli amministratori e politici del nostro territorio», spiega e si chiede se e come la valle sarà in grado di sopportare una tale ondata di traffico visto che presenta ancora 20 km di carreggiata semplice, oltre al problema lungo il lago di Caldonazzo. «Non si può far correre la Ferrari sulla pista del go-kart! A volumi di traffico di così grande portata, servono strade adeguate. E se dalla parte veneta avanzano così prepotentemente, dalla parte trentina cosa facciamo? Un collo di bottiglia? Le rotatorie come disse Pacher?». Conclude: «Ricordo che dove si realizza una strada a pedaggio, dovrà sempre essere presente una viabilità non a pedaggio: quindi pedaggio fino a Cismon e poi gratis o pedaggio anche sulla Valsugana trentina? O ci teniamo il traffico autostradale sulla rette di Ospedaletto, tra Novaledo e Pergine gratis?».

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