festival dell'economia

«Vaccinazioni, bisogna credere alla scienza e non alle bufale»

L’appello alle famiglie: «La situazione è tornata a rischio in un paese dove non c’è cultura» E ai manifestanti: «Dovete vaccinarvi». Martedì la presentazione del decreto sull’obbligo scolastico


di Andrea Selva


TRENTO. «Dovete vaccinarvi». Ecco il messaggio, senza mezzi termini, che la ministra Beatrice Lorenzin ha indirizzato ieri alle famiglie (genitori con i bambini) che protestavano fuori dal Teatro Sociale, chiedendo “libertà di scelta”. Lorenzin si prepara (martedì) a illustrare i dettagli del decreto legge che dal prossimo anno scolastico introdurrà limitazioni per i bambini delle scuole dell’infanzia e materne che non sono stati sottoposti a vaccinazioni, ma ieri a Trento è entrata nel merito della questione: «Circolano tante di quelle “fake” (cioè bufale, notizie false), tante informazioni che non hanno alcun senso né dal punto di vista scientifico, né dal punto di vista razionale, dati che non sono provati da niente e da nessuno. I cittadini devono fidarsi della scienza e non delle fake frutto di una subcultura tutta italiana che ha trovato spazio in un paese che è agli ultimi posti nell’educazione scientifica, tecnica e matematica. Ripartiamo dalle scuole: perché se ti hanno insegnato alle medie che cos’è un vaccino poi non ti fai problemi quando è ora di vaccinare tuo figlio». Applausi spontanei dal pubblico del Sociale.

All’esterno in realtà c’erano altrettante persone - giunte anche da fuori provincia, come riportiamo nella pagina qui accanto - per manifestare il proprio dissenso contro le vaccinazioni obbligatorie. Nessun problema di ordine pubblico, nessun disturbo per l’incontro previsto al Sociale a parte l’ingresso di Lorenzin dalla porta posteriore del teatro. Ma il tema è caldo e la ministro non ha usato mezze misure: «La situazione è allarmante, siamo sotto le coperture vaccinali di sicurezza e siamo circondati da epidemia: nel Nord Africa c’è la poliomelite, come ha detto negli ultimi giorni il commissario europeo alla salute. Era dagli anni Sessanta-Settanta che non vedevamo più bambini malati di poliomelite. Io vorrei che chi parla contro i vaccini si rendesse conto dei bambini che rischiano di morire per le complicanze del morbillo oppure delle donne che (senza la vaccinazione contro la rosolia) rischiano di perdere una gravidanza in modo orrendo. Quella che stiamo vivendo è una situazione irrazionale di cui le istituzioni sanitarie si devono fare carico, lavorando con le famiglie e rassicurandole».

La ministro ha voluto portare anche la sua esperienza personale, di quando – da bambina - è finita all’ospedale con il morbillo, oppure di quando - in tempi naturalmente più recenti - ha scelto di fare vaccinare i suoi figli nati prematuri e sottopeso: «Ho scelto di metterli in sicurezza».

Protesta fuori, ma il pubblico interno al Sociale (composto in buona parte da addetti ai lavori) era con lei. Riguardo all’Italia la ministro Lorenzin ha ricordato il suo mandato iniziato con la presunta terapia “stamina” (un vero e proprio imbroglio, ha detto) e giunto adesso alla questione vaccini che - parole sue - è inquinata da atteggiamenti e opinioni che non hanno nulla di razionale.

L’ultimo appello del ministro alle famiglie è partito da lontano, dalla California, dove - ha detto - hanno approvato una legge più severa del decreto che sarà approvato martedì: «Tutto è partito dal discorso di un bambino al Congresso che ha spiegato la grande ingiustizia di non poter uscire di casa. Pensiamo anche a loro, ai bambini immunodepressi, che in una società che sceglie di non proteggersi contro le malattie vivono come in prigione».













Scuola & Ricerca

In primo piano