Una folla in appoggio a Mattarella 

Manifestazione ieri pomeriggio davanti al Commissariato del Governo con cittadini, partiti e sindacati


di Lorenzo Di Domenico


TRENTO. I più recenti sviluppi e la costanti novità politiche a livello nazionale degli ultimi giorni non hanno lasciato indifferente quasi nessuno. Tra dibattiti, proteste, impeachment minacciati e poi ritrattati, parole di sostegno e dubbi di molti, la scena politica italiana attuale sta senza dubbio scatenando reazioni di ogni genere. Oltre alle esternazioni esagerate ed agli attacchi da parte di alcuni politici nazionali e locali, sono anche arrivate nei confronti del Presidente della Repubblica Mattarella le immancabili minacce di morte sulla rete da parte dei “leoni da tastiera”. Così online, negli ultimi giorni, sono iniziati a “spuntare” i primi #iostoconmattarella, per esprimere solidarietà nei confronti del Presidente della Repubblica. Una solidarietà che dopo poche ore è passata dai social media alle piazze, con manifestazioni in tutta Italia previste nell’arco della settimana e che hanno coinvolto anche Trento. Nel tardo pomeriggio di ieri in tanti si sono quindi ritrovati davanti al Commissariato del Governo, in corso 3 novembre, per far sentire la propria voce, per esprimere solidarietà nei confronti di Mattarella e condannare gli attacchi non solo verso il Presidente della Repubblica, ma anche alla costituzione ed alle istituzioni stesse.

Non erano presenti solo tanti cittadini a far sentire la propria voce, ma anche molte realtà ed associazioni come Anpi, Arci, Acli, Cgil, Cisl, Uil, Demo, Domani, ConSOlida, Gruppo 78, Giovani Democratici, Libera Trentina, Patt, Partito Democratico, Primavera Trentina, Socialisti del Trentino, Associazione Rosa Bianca, Udu Trento, Unione per il Trentino e Verdi del Trentino.

Presenti per dimostrare il proprio sostegno, quindi, anche molti esponenti politici, tra cui Giuliano Muzio, Bruno Dorigatti, Lucia Maestri, Alessio Manica, Gianpiero Passamani, Mattia Civico, Lucia Coppola, Luigi Olivieri ed Ugo Rossi. «Non siamo qui per protestare –ha spiegato proprio il presidente della Provincia- siamo qui per esserci, per dire in maniera forte e netta che sulla costituzione non si scherza e non si possono usare parole come quelle utilizzate negli scorsi giorni. Prima di tutto per una questione di rispetto, perché la costituzione ed il suo massimo garante sono di tutti, ma anche perché queste parole alimentano un clima che fa male a tutti, anche a coloro che le hanno usate. La nostra oggi non è una protesta, è un segnale molto forte, contro un pericolo che dobbiamo scongiurare: quello di scendere ad un livello del dibattito politico che può portare a conseguenze irreparabili». A concludere la manifestazione è stato un quartetto d’archi composto da giovani studenti del conservatorio Bonporti, che con la loro esecuzione dell’inno di Mameli sono riusciti a coinvolgere i presenti, che insieme hanno cantato per dimostrare solidarietà e vicinanza alla massima carica dello Stato.













Scuola & Ricerca

In primo piano