Religione

Trento: i frati Cappuccini lasciano oggi il convento di via della Cervara

Il convento era stato fondato nel 1597, ma oggi non può più andare avanti a causa del numero esiguo di frati. Si continuerà con la distribuzione dei pasti e dei pacchi viveri grazie all’aiuto dei 400 volontari


Claudio Libera


TRENTO. I frati Cappuccini – come annunciato ufficialmente nel marzo scorso dal sito della Curia trentina – lasciano oggi il convento di Trento, sulla prima collina della città. Come scriveva il sito della Curia, «l’ufficialità della notizia, già ipotizzata dagli stessi religiosi nei mesi scorsi, è arrivata lunedì 20 marzo in un comunicato in cui si dà conto dei lavori del Capitolo Ordinario della Provincia Veneta dei Frati Minori Cappuccini, svoltosi a Camposampiero dal 27 febbraio al 3 marzo scorsi. Accanto alla nomina del nuovo Ministro Provinciale nella figura di fra Alessandro Carollo, il governo della Provincia, in comunione con l’assemblea dei frati capitolari, dopo il necessario discernimento, ha quindi assunto impegni e preso decisioni che investono le nostre presenze sul territorio». Si precisa in particolare che dal «prossimo mese di settembre, quando saranno formate le nuove famiglie, non saranno più costituite le fraternità di Rovigo, Bassano del Grappa e Trento».

«In questi luoghi, dove i frati cappuccini sono sempre stati stimati e amati, ci rendiamo conto – sottolineano i religiosi – della difficoltà di accogliere questa nostra scelta, ma invitiamo comunque a cercare di compren­dere il nostro bisogno di custodire lo stile e la bellezza della vita fraterna che oggi, per via della diminuzione dei frati, i grandi conventi non ci permettono. Desideriamo anche comunicare che faremo il possibile per custodire, in comunione con la Chiesa e la comunità locali, le opere che da tanti anni sono a servizio dei poveri e di aiuto alla società civile. Le tante persone che hanno trovato sostegno presso le nostre mense, poveri e volontari, continueranno ad essere segno della possibilità di condividere il bene, come fratelli e sorelle. È il bene del Vangelo che, ne siamo certi, continuerà – concludono i cappuccini – ad essere ancora vivo e fecondo».

Sul futuro del convento di Trento, i religiosi hanno intrapreso da tempo un dialogo proficuo con la Diocesi ed in particolare con l’arcivescovo Lauro.

Tra le figure più note in Trentino, padre Fabrizio Forti, spentosi nella sua stanzetta al convento nella notte tra il 15 ed il 16 ottobre 2016. Cappellano del carcere di Trento, fondatore ed anima della mensa dei cappuccini, Padre Fabrizio era molto noto in Trentino per il suo impegno di cappellano della casa circondariale di Lamar, a pochi passi dal sobborgo di Gardolo dove era nato nel 1949.

La fondazione del convento risale al 1597; attualmente in tutto il Trentino vivono meno di 40 Cappuccini, la maggior parte molto anziani fra Trento, Arco, Terzolas e Rovereto.

Il convento di Ala ha chiuso nel 2014, Tonadico nel 2017.

Il convento della Cervara è luogo storico di cultura, con la sua splendida biblioteca: 172 mila i volumi custoditi da padre Gabriele, oltre ai moderni libri di scienze religiose, ci sono anche preziosi incunaboli e cinquecentine, compresi quelli arrivati a Trento dai conventi dismessi di Ala e Tonadico.

La mensa dei poveri continuerà a somministrare il pasto serale con l’aiuto dei circa 400 i volontari che vi operano a vario titolo, compresa la distribuzione dei pacchi viveri a 160 famiglie indigenti.


 


 













Scuola & Ricerca

In primo piano

Podcast

Il Trentino nella Grande Guerra: 200 grammi di farina al giorno

Il pane si vende con la tessera: i giornali protestano e reclamano l’aumento della razione della polenta. Il Trentino comincia a sentire la fame. Il limite massimo giornaliere di 200 grammi di farina, stabilito dal governo centrale e per i quali le donne si mettono in coda ai magazzini comunali, rischia di mettere in ginocchio le famiglie, che proprio nella polenta hanno la principale fonte di nutrimento.