Treni rumorosi, i residenti parte del processo 

La decisione. Respinte dal giudice le eccezioni sollevate dalle difese dei sette dirigenti di Rfi accusati di disturbo delle occupazioni e del riposo fra via Canestrini e via Lavisotto. Al momento la richiesta di provvisionale è oltre i 2 milioni e 800 mila euro. Prossima udienza a novembre



Trento. Tutte escluse le eccezione preliminari sollevate dai difensori dei sette imputati. Eccezioni che miravano a togliere dal processo le parti civili, ossia la settantina di residenti che abitano fra via Stoppani, via Lavisotto e Scalo Filzi. E che chiedono al giudice di essere risarciti per i danni provocati dai treni troppo rumorosi. Una vittoria per gli avvocati Sara Graziadei e Mario Giuliano che si occupano di rappresentante le parti civili, 34 quelle assistite da Graziadei 37 quello che si sono affidate a Giuliano. E c’è ancora la possibilità, per chi si ritenesse danneggiato dal rumore provocato dai treni, di chiedere di “diventare” una delle parti civile. Con la prossima udienza che è fissata a novembre. Al momento la richiesta di risarcimento non è stata ancora definita, ma la provvisionale che è stata chiesta è di 40 mila euro per danneggiato. Una moltiplicazione e il totale arriva 2 milioni e 800 mila euro. E l’avvocato Giuliano ha annunciato che chiederà la citazione in giudizio dei responsabili civili, cioè le società ferroviarie.

L’inchiesta penale era partita dopo due esposti presentati, il primo da alcuni residenti di via Lavisotto e il secondo da alcuni residenti di Cristo Re fra i quali Filippo Degasperi che all’epoca non era ancora consigliere provinciale. I due esposti sono stati riuniti in un unico procedimento dal pm Russo che aveva affidato una consulenza per stabilire se i limiti di legge venissero superati dai convogli notturni e dai treni lasciati accesi per ore sotto le finestre dei residenti. Consulenza che aveva stabilito che i limiti di rumore venivano superati. A processo sono finiti Gianluigi De Carlo, dirigente per il risanamento acustico di Rete Ferroviaria Italiana; Pier Paolo Olla, dirigente dell’unità di Verona di Rfi; Harald Schmittner, amministratore delegato di Rail Traction Company; Francesco Nube, delegato ambientale di Rtc; Pietro Mancuso, ad e responsabile per l’Italia di Tx logistic AG Italia; Mario Bertolasi, delegato ambientale di Trenitalia sulla linea del Brennero fino al settembre 2016; e il successore Alberto Faini. Per tutti l’accusa è “disturbo alle occupazione e al riposo delle persone”. I residenti lamentavano due ordini di problemi: il primo è quello del rumore provocato dai treni merci notturni che attraversano la città a velocità sostenuta. Il secondo riguarda i convogli Minuetto diesel in servizio sulla ferrovia della Valsugana che hanno necessità di essere lasciati accesi a lungo e all’aperto per il riscaldamento. E nulla fino a questo momento è cambiato. M.D.













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