la denuncia della uil 

Sfratti esecutivi su del 16 per cento 

Alotti chiede una nuova legge di edilizia abitativa sociale



TRENTO. È un dato preoccupante quello degli sfratti esecutivi in Trentino, che secondo l’Ufficio centrale di statistica del Ministero dell’Interno sarebbero aumentati del 16,41%. Lo comunica il segretario generale della Uil Walter Alotti, chiedendo una nuova legge di edilizia abitativa sociale. La Uil lancia l’allarme per l’escalation delle procedure di sfratto esecutivo per morosità in Trentino, che dai dati 2017 pubblicati dal Servizio Aree Urbane casa della Uil nazionale, si sono incrementate appunto del 16,41%, in controtendenza rispetto al resto d’Italia dove sono generalizzate le riduzioni sia delle emissioni dei provvedimenti di sfratto, che le richieste di esecuzione degli sfratti stessi. Le esecuzioni sono percentualmente maggiori solo in provincia di Bolzano (25,25%), e Valle d’Aosta (+18,75%).

In Trentino incide in modo forte sul fenomeno della morosità, oltre al costo degli affitti (+6,3% nel 2017) quello dei costi vivi dell’abitazione (acqua, luce, riscaldamento, energia) che ha avuto una impennata percentuale del + 4,7% in provincia, su base annua, contro una media nazionale del +2,8% e del +3,6 % a Bolzano.

Un’emergenza, quella della casa, che porta la Uil a chiedere una rivisitazione in Trentino della relativa strategia politica, con particolare riguardo all’edilizia pubblica sociale e quindi l’abrogazione della “legge Dalmaso”, risalente al lontano 2005. Nonostante la situazione del mercato offra buone condizioni per l’acquisto e le ristrutturazioni (in Trentino supportate anche dalle misure provinciali per l’acquisto e la ristrutturazione) sempre più trentini optano per l’affitto.













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