Sat, il Costalunga diventa Carezza

Sparirà dai sentieri fassani l’indicazione del passo ereditata dal ventennio fascista


Gilberto Bonani


MOENA. Passo Costalunga o passo Carezza? Domanda legittima ma con risposta incerta, almeno utilizzando le cartine topografiche o i segnavia trovati sui sentieri. Stesso problema per gli automobilisti che si muovono sulle strade delle Dolomiti con l'auto. Il passo che separa la Valle di Fassa dalla Val d'Ega riporta più denominazioni.

Il passo è conosciuto come Carezza, dall'omonimo lago che si trova scendendo verso Bolzano, ma è anche indicato come passo di Costalunga dal perfetto arco glaciale che unisce il gruppo del Latemar con quello del Catinaccio.

C'è poi la dizione in lingua tedesca (Karerpass) e quella ladina (jouf de Ciareja). Un vero tripudio di toponimi che confonde non solo gli escursionisti ma anche chi ha la responsabilità di segnare la corretta via. E così le tre sezioni Sat (Società alpinisti tridentina) della valle hanno deciso di dirimere la questione per evitare dubbi e contestazioni incontrandosi nella sede più opportuna: l'Istituto culturale ladino a Vigo di Fassa. E qui, carte alla mano, hanno cercato di dare una risposta univoca. Da un'analisi storica, ricavata dagli studi di padre Frumenzio Ghetta, emerge che la denominazione italiana del passo è «Carezza». Il termine «Costalunga» è tardivo e risale alla revisione dei toponimi compiuta dal regime fascista negli anni Venti. E' congrua la traduzione in lingua tedesca «Karerpass» e il termine ladino di «jouf de Ciareja».

«Ora modificheremo tutti i cartelli che riportano l'indicazione non corretta in fase di manutenzione dei sentieri» spiega Domenico Sighel, responsabile per la sentieristica della sezione Sat di Moena e promotore dell'incontro. «Purtroppo - continua - le indicazioni sulle cartine saranno più difficili da correggere. Lo stesso problema si pone per la segnaletica stradale che dovrebbe essere uniformata alle indicazioni emerse dalla riunione».

In Valle di Fassa da anni è operante una commissione per la toponomastica con il compito di stabilire l'esatta denominazione dei luoghi. Secondo la legge provinciale numero 6 del 2008 il Comun general de Fascia, i Comuni e la Provincia garantiscono il rispetto dei nomi dei luoghi. Per ciascuna comunità di minoranza linguistica è stato redatto un repertorio dei toponimi, che rappresenta lo strumento ufficiale per la corretta denominazione dei territori. Il repertorio dei toponimi è approvato e aggiornato dalla commissione toponomastica. «Purtroppo - spiega Riccardo Zanoner, presidente della commissione - solo in pochi casi, come quello delle sezioni Sat della valle, veniamo contattati. Nella maggioranza dei casi ognuno fa per sé incorrendo anche in errori macroscopici. Questo comportamento, oltre a non rispettare la denominazione corretta dei luoghi, provoca confusione tra chi frequenta il territorio».













Scuola & Ricerca

In primo piano