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Raccolta differenziata, i problemi da imballaggi e umido. Ecco i consigli degli esperti

A dare problemi è quasi sempre il sacco azzurro, spiegano i tecnici di Asia. Ma anche nell'organico ci sono troppe impurità. L'incendio in agosto a Ischia Podetti provocato da un giocattolo con dentro una batteria elettrica



LAVIS. L’assessore comunale di Lavis, Luca Castellan, osserva il nastro trasportatore che porta i rifiuti (imballaggi leggeri) alla cernita: «E' come vedere una radiografia del nostro modo di vivere», dice. Ed è vero perché anche negli impianti di Asia ci sono operai che devono separare a mano i rifiuti impropri: sono stranieri, perché di giovani trentini che vogliono fare questo lavoro non ne trovi. E la «radiografia» del nostro mondo diventa veramente globale.

Se la zona servita da Asia è comunque fra le più virtuose del Trentino, si può sempre fare meglio. Come?

Imballaggi leggeri.  Sono quelli che danno più problemi. Nei famosi «sacchi azzurri» ad esempio c’è troppo vetro. «L'abitudine a metterci i barattoli, porta qualche utente a buttare lì anche i vasetti di vetro. Ma il vetro va differenziato a parte.

Altra tipologia frequente - basta guardare i bidoni dello scarto a fianco del nastro trasportatore - sono le pentole.

Alla fine, vale il consiglio empirico: imballaggio leggero è tutto quello che è servito a contenere qualcosa. Esclusi i barattoli di vetro, lo abbiamo capito.

Frazione umida. Un altro problema è l’umido: «Raccomandiamo di usare il sacchetto di carta. Offre molti vantaggi: per cominciare è traspirante, questo fa evaporare l’umidità, quindi il rifiuto perde volume, e allo stesso tempo diminuiscono gli odori della fermentazione», ci spiega il direttore di Asia. «Il sacchetto di carta nel cestello aerato è la soluzione ideale».

Molti però usano sacchetti della spesa, di nylon. «Anche qui - illustrano i tecnici - c’è una certa confusione, in particolare fra sacchetto biodegradabile e sacchetto compostabile. Il biodegradabile non può andare nell’umido, perché danneggia il compost finale».

Allo stesso modo, nell’umido raccolto da asia, ci sono spesso bicchieri o stoviglie “biodegradabili”. Che però compostabili, spesso, non lo sono.

Quasi tutto l’umido raccolto in Trentino va a finire nell’impianto di Cadino, che alla fine produce compost. «Purtroppo non è di grande qualità» commenta l’assessore all’agricoltura di Terre d’adige, Alessio Chisté: «Finché lo distribuiscono gratis, si può anche spargere nei campi, ma la resa del letame è tutta un’altra cosa». Probabilmente, dicono in molti, il processo di lavorazione è troppo veloce e non c’è abbastanza «mineralizzazione».

Conferire l’umido a Cadino, comunque, alle aziende ecologiche costa. Quanto? «80 euro a tonnellata». Con spese di trasporto.

Gli ingombranti. Altro problema: i rifiuti di grandi dimensioni, che nascondono molte insidie: «Il grande incendio alla discarica di Ischia Podetti - spiega il direttore Ruggero Scanzoni - è stato a quanto pare provocato da un giocattolo con una batteria elettrica, che è esplosa incendiandosi. Da allora le aziende sono obbligate a fotografare ed analizzare quello che viene conferito. L’aver introdotto la tessera personale, per noi, è un passo avanti e garantisce anche la tracciabilità».

Il problema dei cartoni. Sono principalmente i commercianti a produrre un grande volume di cartone: «basta che uno riceva un carico di un furgone di merce, ed il giorno dopo mi riempie il cassonetto più vicino» spiega il direttore. «Noi che ne accorgiamo, perché grazie al sitema delle tessere, teniamo monitorato il cassonetto e vediamo quando c’è un carico maggiore del solito, o molto minore. Chiaro che l’utente che arriva dopo il commerciante, trova il cassonetto sigillato perché è già pieno, e automaticamente non si apre più».

Soluzione? «se un commerciante ha una produzione di cartoni rilevante, basta che ci chiami, gli portiamo un cassonetto solo per lui, non è un problema» dicono i tecnici di asia.

Riciclare fa bene a tutti. Concludono i tecnici: riciclare bene, e tanto, fa bene a tutti: all’utente che risparmia, e a tutta la comunità. G. Z.

 













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