emergenza migranti

Profughi, il contingente trentino sale a 1172

Il ministero dell’interno ha chiesto alla Provincia di Trento un aumento del 20%. Attualmente sono 906 le persone accolte



TRENTO. Il fatto che da qualche mese gli sbarchi in Italia non siano più l’apertura dei telegiornali, e che la stagione invernale e le condizioni del mare abbiano in parte ridotto l’afflusso dei barconi in partenza dalle coste libiche, non significa che il problema dei migranti sia superato. Anzi, i numeri sono destinati ad aumentare.

Lo dimostra la richiesta arrivata dal ministero dell’Interno alla Provincia, attraverso una nota del Commissariato del governo del 30 novembre scorso, di aumentare del 20% - in via prudenziale - la quota di richiedenti asilo che spetta al Trentino, portandola a 1.172 persone.

Con una delibera approvata venerdì scorso, la giunta provinciale ha prorogato fino al 31 dicembre 2016 il piano straordinario di accoglienza dei profughi inviati dal Viminale nell’ambito della distribuzione nazionale. Al Trentino viene assegnato un contingente pari allo 0,9% del totale. Nel corso del 2015 sono state accolte nella nostra provincia 1.282 persone.

Fino a oggi il contingente spettante al Trentino, a seguito delle varie richieste autorizzare dal presidente della Provincia, era di 976 persone: nella quota provinciale vengono contemplate anche i 149 migranti accolti nel progetto Sprar (il sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati che precede i contingenti fissati sulla base delle migliaia di sbarchi dei mesi scorsi) e le 93 persone arrivate via terra che sono in attesa di essere autorizzate dal Commissariato del governo ad essere inserite nel progetto di accoglienza straordinaria. In totale la quota conteggiata al 30 novembre - si legge nella delibera - risulta essere di 906 profughi.

Le spese sostenute dalla Provincia ammontano a 30 euro al giorno per persona e sono a carico dello Stato. Per la prima accoglienza aprirà a breve un nuovo centro alle ex caserme Damiano Chiesa, sfruttando gli spazi lasciati liberi dai militari, camere da letto, bagni e cucine: le ex caserme potranno ospitare fino a 250 persone e si aggiungeranno al centro di Marco di Rovereto che, in prospettiva, la Provincia vorrebbe destinare alle sole donne.

Alle Damiano Chiesa saranno ospitati anche i profughi che attualmente sono stati sistemati in Bondone alle Viote. Con una variante al progetto esecutivo, nei giorni scorsi sono stati assegnati ulteriori 10 mila euro (portando il totale a 114 mila) per gli arredi e l’esecuzione della linea elettrica interrata.

(ch.be.)













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