Portela, la droga nascosta tra le pietre della basilica 

Borgognoni e Dapor alle prese con il degrado e l’illegalità «Pensiamo ad una lista civica per le elezioni comunali»


di Sandra Mattei


TRENTO. Loro non demordono: da sei anni sono alle prese con una situazione di degrado e illegalità, sotto l’uscio di casa. Ed anche nella settimana di Ferragosto c’è chi non può mancare di segnalare come la microcriminalità non vada in vacanza.

Il Comitato Rinascita Torre Vanga, formato dai residenti del quadrilatero tra via Cavour, via Pozzo, piazza Santa Maria Maggiore, via Prepositura e vicolo San Giovanni assistono ogni giorno a scene di ordinario degrado, regolarmente postate sui social, da Whatsapp a Facebook. L’ultima della serie, subito ripresa dai social, è un video dove si vede con chiarezza uno dei corrieri dello spaccio di droga andare a recuperare la dose da vendere in una delle nicchie della basilica di Santa Maria Maggiore, da anni al centro del quadrilatero dell’illegalità. Non solo, spostandosi pochi metri più in là, in piazza Da Vinci, i residenti denunciano una situazione che si verifica da tempo: nelle aiuole davanti alla scuola materna, stazionano con regolarità nord africani e rom, spesso consumano pasti e bevono, per poi lasciare avanzi e rifiuti.

Commenta Stefano Borgognoni, tra i più attivi componenti del Comitato Rinascita Torre Vanga: «Non mi stancherò mai di ripetere che non si tratta “solo” di degrado e schiamazzi. Certo, ci sono situazioni come quelle di piazza Da Vinci, dove gravitano rom che controllano un traffico di prostitute. Ma il problema è quello dello spaccio, ormai cronico tra piazza Santa Maria Maggiore e la gelateria “Peterle”, come dimostra il video postato sui social. Noi ci sentiamo impotenti perché anche se si chiamano le forze dell’ordine, è difficile che intervengano. Anzi, è successo che pattuglie della polizia municipale fossero presenti mentre c’erano evidenti passaggi di droga, ma non hanno fatto nulla».

Facciamo notare però che in questi ultimi mesi le operazioni delle forze dell’ordine hanno portato a parecchi arresti di spacciatori e di organizzazioni alle spalle. «Le operazioni di polizia sono le benvenute - risponde Borgognoni - anche se quelle più eclatanti, come l’arresto di sette nordafricani, sono state fatte dopo la nostra marcia di maggio. Noi che qui ci viviamo, conosciamo uno per uno chi sono quelli che spacciano, come li conoscono le forze dell’ordine. Il problema è legato sicuramente alla domanda, perché sappiamo che giovani e meno giovani sono alla ricerca del fumo per una serata di sballo, o della dose giornaliera. L’impressione però è che le zone dello spaccio si stiano allargando, dal quartiere delle Albere al parco Santa Chiara. E questo fenomeno non si può liquidare come una “percezione”. Perché ne va della sicurezza e della salute dei nostri figli. Reputo però uno dei principali responsabili di questa situazione il questore Massimo D’Ambrosio, perché ha sempre sottovalutato la situazione e non ha mai voluto incontrare i rappresentanti del nostro Comitato». I video che i residenti del quartiere della Portela postano, sono postati anche da rappresentanti della Lega, come Alessia Ambrosi, che ha subito postato quello della dose nascosta nella chiesa di Santa Maria Maggiore con #lega #fuorimercantidaltempio.

Chiediamo a Borgognoni se il passo successivo sarà candidarsi alle elezioni. «Per ora non ho avuto proposte - risponde - e ci tengo a sottolineare che il Comitato Rinascita Torre Vanga è apartitico. Ma non è detto che non si pensi a qualche lista civica per le prossime comunali». Dal canto suo il presidente del Comitato, Franco Dapor afferma: Proposte ne sono arrivate, ma non siamo professionisti della politica. Ognuno di noi ha ruoli professionali impegnativi. Certo, qualcosa andrà fatto per cercare di risolvere i problemi. Manca la totale volontà politica di risolvere un problema di ordine pubblico e il regolamento di polizia urbana non è applicato. Ci hanno deluso e lasciati soli. Vedremo cosa fare di concreto, in futuro, per cercare di correggere questa situazione».















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