Poliziotta precipita e muore sul Vajolet 

Volo di 50 metri per Isabella Pirchner, 25 anni, agente a Salisburgo. Il fidanzato ha assistito impotente alla tragedia



TRENTO. Ancora una vita spezzata in montagna. Ancora una tragedia a insanguinare gli splendidi panorami delle nostre Dolomiti. Ieri, a morire sulle Torri del Vajolet, nel gruppo del Catinaccio, è stata una venticinquenne, poliziotta austriaca, precipitata per una cinquantina di metri mentre era impegnata in un’ascensione sulla Torre Stabeler insieme ad un compagno di cordata. La disgrazia è accaduta attorno alle 10.45 ed è stato l’amico stesso, che ha assistito impotente e inorridito alla caduta della donna, a lanciare l’allarme al numero unico di emergenza 112. Il coordinatore dell’Area operativa Trentino Settentrionale del Soccorso Alpino ha chiesto l’intervento dell’elicottero e, visto che i velivoli di Trentino Emergenza erano occupati su altri interventi, e così da Laion s’è alzato in volo l’H 135 T3 dell’Aiut Alpin Dolomites, che ha portato in quota l’equipe medica e il personale del Soccorso Alpino. Purtroppo, però, nonostante la consueta rapidità con cui è stato portato a termine l’intervento, per Isabelle Pirchner, 25 anni di Wals, in Austria, agente di polizia a Salisburgo, non c’era più nulla da fare.

Il corpo della giovane è stato trovato alla base della parete: troppo gravi le ferite riportate sbattendo sulle rocce al termine del pauroso volo. Il corpo della ragazza è stato recuperato e poi ricomposto nella sala mortuaria di Tires. Da una prima ricostruzione della tragedia, sembra che la coppia, impegnata nella scalata della via Ferhmann della Stabeler, avesse già salito e ridisceso in doppia un’altra delle torri.

Sembra anche che alla base della tragedia, purtroppo, ci sia una leggerezza della venticinquenne che, in sosta su una cengia, non avrebbe atteso che il compagno le calasse le corde dall’alto e avrebbe scelto di affrontare un tratto di parete, apparentemente semplice. Si sarebbe levata l’autosicura e avrebbe iniziato l’arrampicata senza essere assicurata alla corda. Esperta e fisicamente molto preparata, Isabelle s’è fidata troppo delle sue capacità e ha commesso un errore che le è stato fatale. Subito avviate le pratiche per il rimpatrio della salma di Pirchner. Della tragedia si occupano i carabinieri che hanno anche avvertito i parenti della donna in Austria.

La tragedia, avvenuta su uno dei simboli della Dolomiti, lascia senza parola perché ancora una volta a prendere la vita è una giovane che amava la montagna e che conosceva i segreti e i rischi dell’arrampicata. Ma forse la sottovalutazione proprio di un rischio si è trasformata nell’errore fatale che ha portato alla morte della 25enne.













Scuola & Ricerca

In primo piano