«Per restare sani si deve calare la pancia» 

Luigi Fontana, nutrizionista di fama per la sua dieta della restrizione calorica, stasera è a Trento


di Sandra Mattei


TRENTO. È autore di best seller come “La grande via”, scritto con Franco Berrino, per anni medico dell’Istituto tumori di Milano.

Luigi Fontana, di Riva del Garda, medico e nutrizionista di fama, sarà oggi a Trento, alle ore 20.30, alla sala della Cooperazione per parlare sul tema “La scienza della longevità, ruolo degli stili di vita nella prevenzione delle patologie”, a cura del Rotary Club. Fontana è ordinario di Medicina e nutrizione all’Università di Brescia ed a Washington ed i suoi studi sulla restrizione calorica sono stati pubblicati nelle più prestigiose riviste scientifiche.

Professore, perché sono così importanti gli stili di vita per sperare in un’esistenza lunga e senza malattie?

In Italia la prima causa di morte sono le malattie cardiocircolatorie, dall’infarto all’ictus. Queste rappresentano il 40% delle cause dei decessi, mentre i tumori sono il 25%. Per quest’ultimi è provato che la dieta e l’attività fisica hanno un ruolo determinante perché regolano i fattori ormonali, fondamentali per lo sviluppo di tumori. Per la prevenzione dei tumori alla mammella, endometrio, prostata e colon è necessario mangiare meno calorie e meno proteine.

Ci sono dei cibi che vanno aboliti?

Il problema è non mangiare di più di quello di cui abbiamo bisogno. Se mangiamo troppo ci viene la pancia, e quella pancia è grasso viscerale che è fatto di ormoni, adipochine, che stimolano la proliferazione cellulare e la progressione dei tumori. Come si fa a mantenere la pancia piatta? Si deve osservare una dieta che sia bilanciata con cibi come cereali integrali, verdure, legumi e sia povera di cibi raffinati, come pane bianco, dolci, le carni bruciate, il sale.

Quali sono i cibi più salutari?

Ne parlo anche nel mio nuovo libro “La felicità ha il sapore della salute”, edito da Slowfood, nel quale presento 47 ricette in collaborazione con lo chef stellato Vittorio Fusari. I cibi protettivi sono i cavoli, i broccoli, ma funzionano solo in un bilanciamento energetico. Se, ad esempio, mangio un sacco di dolci e poi bevo tè verde o prendo bacche di goji, non serve a niente. Determinante, inoltre è l’attività fisica, perché se riusciamo a calare il giro vita, è tutta salute.

Lei consiglia anche di fare digiuno?

Sì, ci sono diverse tecniche per controllare l’introito calorico. Una regola semplice è quella di alzarsi dalla tavola con un po’ di fame, bisognerebbe avere la capacità di fermarsi all’80% della sazietà. Un’altra regola è di cercare di fare un giorno o due di digiuno, che vuol dire mangiare verdura cotta e cruda a volontà, non patate, condita con un cucchiaio di olio di oliva: questo contiene 100 calorie e le verdure 200 o 300, per cui la restituzione calorica è di 1500 calorie. è consigliabile anche per chi, se una sera vuole lasciarsi andare e mangiare di più, il giorno dopo può mangiare le verdure e così da compensare l’eccesso calorico.

Cosa pensa delle diete vegetariane e vegane?

Molti vegetariani e vegani pensano di risolvere i problemi eliminando le proteine animali. È sbagliato, perché se poi ci si abbuffa di pizze, pane, dolci, patate, non va bene. Ci vuole equilibrio e per i vegani, bisogna compensare la mancanza della vitamina B12, o mangiando pesce o con degli integratori.













Scuola & Ricerca

In primo piano