Patteggia 2 anni e otto mesi per la piantagione da 93 chili

Trento. Ha patteggiato due anni e otto mesi ed è andato agli arresti domiciliari il 48enne perginese che era stato trovato in possesso di ben 93 chili di marijuana. Perito elettronico da tempo...



Trento. Ha patteggiato due anni e otto mesi ed è andato agli arresti domiciliari il 48enne perginese che era stato trovato in possesso di ben 93 chili di marijuana. Perito elettronico da tempo disoccupato, l’uomo, era stato scoperto da carabinieri e forestali. Gli investigatori dopo una serie di verifiche e controlli sul territorio, avevano scoperto una grande piantagione in un terreno abbandonato a Caldonazzo: circa cento piante con un fusto alto due metri e un principio attivo che, dalle prime analisi svolte, risultava molto elevato e ben al di sopra del consentito. Dopo aver individuato la piantagione, carabinieri e forestale avevano installato alcune fototrappole per risalire alla persona che si prendeva cura delle piante, e avevano anche fatto il prelievo di un campione per verificarne il principio attivo: in 48 ore il laboratorio specializzato di Laives ha fornito una risposta, mostrando che si trattava di piante ad elevato tasso di thc. Grazie poi ai fotogrammi, gli investigatori erano riusciti a risalire anche al coltivatore, nonostante quest’ultimo, forse anche per precauzione, si recasse nell’area coltivata per la raccolta soprattutto al calar del buio. Quindi l’arresto in flagranza, con un sequestro record: 93 chili, dei quali 38 ancora non raccolti, 22 ritrovati in un essiccatoio in casa, stipati tra mensole lunghe alcuni metri e 33 ritrovati in cucina, in alcuni sacchi della spazzatura e cassette della frutta sempre all’interno dell’abitazione. Difeso dagli avvocati Andrea de Bertolini e Giuseppe Potrelli, il 48enne ha patteggiato come detto una pena a due anni e otto mesi e ha lasciato il carcere a favore della detenzione domiciliare.













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