Merigliano: «Un progetto serio, non un’invasione» 

L’intervista. Il presidente della Scuola di medicina e chirurgia di Padova ha presentato il piano per la laurea trentina: «Verona da anni collabora con Trento senza alcun problema»



Trento. Il presidente della Scuola di Medicina e Chirurgia di Padova Stefano Merigliano ha presentato ieri il progetto per la Scuola medica a Trento, ma, assicura, la partita è ancora tutta aperta.

«Il progetto che ho illustrato alla Giunta provinciale di Trento» conferma, «definisce le linee guida principali e verte sulla collaborazione fra gli atenei di Padova, Trento e Verona. Ma non è stata assunta alcuna decisione definitiva. La Giunta convocherà un tavolo tecnico con le Università di Padova e Trento per entrare nel dettaglio del progetto. C’è voglia di fare presto, quindi ci vedremo sicuramente appena passato il periodo festivo».

Sui contenuti del progetto il professore non vuole sbilanciarsi: «Non ha davvero senso anticipare qualcosa poiché tutto è demandato al tavolo tecnico dove potranno confrontarsi anche i rettori - oggi assenti - e saranno presi in esame tutti gli aspetti e definiti i dettagli». E sulla possibilità che la Scuola medica a Trento inizi già con il prossimo anno accademico Merigliano non chiude la porta: «Non è escluso, c’è tutta la volontà per partire il prima possibile».

Nei giorni scorsi il professore ha cercato di allontanare le polemiche sul progetto, alimentate da una petizione di UniTrento che di fatto accusa Unipd di mire espansionistiche. Merigliano ha sottolineato due punti: l’Università di Padova e la sua Scuola di Medicina hanno risposto a una precisa richiesta della Provincia di Trento che ha chiesto loro un progetto, escludendo qualsiasi tipo di manovra politica. E poi ha rilevato come per l’Università di Verona, che a Trento ha cinque corsi di laurea in Scienze infermieristiche, non si sia mai posto un problema di “invasione”.













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