Mercatini e critiche, parte la verifica tra gli operatori 

Stasera la cena degli espositori al Cte apre il confronto Benoni (Maso Naranch): «Facciamolo in piazza Dante»


di Sandra Mattei


TRENTO. Originalità dei prodotti, collocazione delle casette, promozione. Sono i temi su cui si è aperto il dibattito sui Mercatini di Natale, nell’ultimo anno di gestione di Trento Fiere. Le critiche degli espositori, che denunciano un calo dell’affluenza dei visitatori e del giro di affari, non sono mancate. Stasera, la consueta cena che coinvolge organizzatori, amministratori ed i 93 espositori, nella sede del Cte, sarà l’occasione per confrontarsi sul futuro dei Mercatini. Quel confronto che, per chi ai Mercatini ci lavora, sarebbe mancato.

Il dibattito è aperto e pone sul tavolo una serie di quesiti da affrontare al più presto, per prepararsi alla prossima edizione. La numero zero della nuova gestione dell’Apt di Trento, Monte Bondone e Valle dei Laghi. Per Maria Teresa Lanzinger, albergatrice che fa parte del cda dell’Apt, si tratta prima di tutto di capire come è cambiato il turismo in questi anni. «Dal mio osservatorio (l’Hotel America, ndr.) - afferma - quest’anno le presenze sono andate molto bene ed i turisti sono stati molto contenti dell’atmosfera trovata in città. Si dice che i pullman sono dimezzati rispetto agli anni passati? Secondo me perché i tour con i pullman hanno diversificato le mète. In più bisognerebbe chiedersi che tipo di turisti arrivano con i pullman: sono quelli che fanno tappa in un giorno in più mercatini e non memorizzano nemmeno le città dove sono stati. Meglio allora un turismo di famiglie, che arrivano in città o in Bondone e si fermano in città con più calma, apprezzando l’offerta dei Mercatini, ma anche quella culturale». C’è un nodo di fondo che riguarda i Mercatini: considerare vincenti quelli che puntano su un’offerta tipica ed originale. Ecco il commento di Maria Teresa Lanzinger: «Penso che la potenzialità dei Mercatini sia di essere una vetrina del territorio. Perciò vedrei bene la promozione dei prodotti tipici trentini, promuovendo tutte le valli e le loro specialità. Faccio un esempio per tutti: il Mercatino di Rango funziona benissimo, sia per la sua collocazione in un centro unico, ma anche per la forte specificità territoriale dei prodotti». Dà un contributo al dibattito anche uno degli espositori che quest’anno ha rinunciato ad esserci. È Lorenzo Benoni, proprietario di Maso Naranch, b&b ed azienda agricola in Val di Gresta. Anche Benoni è convinto che il punto di forza dell’evento natalizio debba essere l’attenta selezione dei prodotti esposti. «Sono stato tre anni in piazza Fiera - spiega - vendendo i prodotti bio della mia azienda, radicchio, rape, tarassaco, trasformate sott’olio dall’azienda Gelimini di San Felice. Per me, essere presente al mercatino, è stata una pubblicità eccezionale, perché molti visitatori sono diventati miei clienti al Maso. In questi anni però ho capito che va ripensata la collocazione: pensare a diffondere le bancarelle su più piazze non funziona. Meglio trovare una location delle tante splendide della città, dove non si debba camminare troppo. Io vedrei bene piazza Dante, che è una collocazione comodissima, vicina alla stazione e dove lo spazio non manca. Si potrebbe sfruttare il listone per costruire una struttura, dove la gente possa mangiare le specialità proposte al caldo. Un’alternativa, anche se so che la considerano preclusa, è piazza Duomo, magari pensando a piazza d’Arogno per la ristorazione, così non si beve e si mangia proprio a ridosso della chiesa».

Le idee di Benoni non finiscono qui. «Per invogliare gli espositori a migliorare l’offerta - afferma - perché non fare un concorso per la casetta più bella? Al vincitore potrebbe essere assicurata la presenza gratuita l’anno dopo. Sono idee, ma se non ci si confronta con gli espositori, è difficile rinnovare ogni anno un evento che rischia di perdere originalità».

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