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Maxi furto di rame: spariti 3 chilometri di cavi preziosi

Ladri in azione di notte, fra lunedì e martedì, alla Europoligrafico di Verona Preso il carburante ai mezzi della Marino Moser per usare il carrello elevatore



ROVERETO. Clamoroso furto di cavi di rame all’interno dell’ex Aticarta, all’interno del vasto complesso industriale in viale del Lavoro, dove si trova una delle quattro sedi italiane della ditta Europoligrafico spa di Verona. Ignoti, professionisti del crimine, sono riusciti a rubare dieci matasse da 300 metri l’una di fili di rame, utilizzati per l’alta tensione. Ladri organizzatissimi, arrivati nel silenzio della notte fra lunedì e martedì, a bordo o di un furgone o di un camion. Per riuscire a mettere in atto il colpo, hanno utilizzato un carrello elevatore trovato nel piazzale. Ma aveva il serbatoio “secco”. Non si sono persi d’animo: hanno rubato un centinaio di litri di gasolio dai mezzi di movimento della Marino Moser srl di Lavis. La ditta è attigua a quella veronese e ha il compito di recuperare carta per conto della Dolomiti energia. «Stamattina (ieri) sono stato avvisato dai miei operai del furto di carburante - racconta uno dei titolari della ditta Moser - poi abbiamo saputo di quello che era successo nella ditta accanto». Sull’episodio stanno lavorando i carabinieri del nucleo radiomobile e operativo, che ieri mattina hanno fatto un attento sopralluogo all’interno della ditta veronese, alla ricerca di elementi investigativi utili per avviare le indagini.

I ladri, ben organizzati, si sono introdotti all’interno del piazzale della Europoligrafico di Verona, tagliando la recinzione posteriore, accanto alla stradina bianca che corre dietro al parco pubblico di Lizzana. I malviventi, individuate le matasse di rame, depositate sul piazzale, accanto alla cabina elettrica, hanno utilizzato il carrello elevatore per spostarle. In un primo momento, si era anche parlato di un furto di rame direttamente dai cavi della cabina elettrica. I ladri avrebbero anche lavorato in tutta tranquillità, togliendo dalle matasse di rame anche gli involucri di plastica. La zona, infatti, non è controllata dalle telecamere ed è pure coperta anche da una fitta vegetazione.

Non è la prima volta che nella Vallagarina vengono prese di mira le aziende che possiedono rame. In gennaio la polizia di stato era riuscita a smascherare gli autori del furto di rame compiuto dai danni della Gallox, nella notte fra il 23 e il 24 settembre scorso. Due bulgari, residenti a Monza e Brescia, componenti di una banda iperspecializzata in furti del genere. A loro, i poliziotti erano arrivati attraverso le immagini delle telecamere di controllo agli accessi alla città.

Anche all’epoca, i ladri avevano usato un furgone per rubare le bobine di rame. Una sceneggiatura consolidata. Speriamo anche quella delle indagini dei carabinieri.

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