raid al camposanto

Lavis, razziato il rame dal cimitero

Sparite grondaie e pluviali della cappella e camera ardente di Lavis. Il Comune li metterà in lamiera


di Daniele Erler


LAVIS. Un furto alla ricerca del rame, senza alcuna considerazione per il luogo in cui si trovava. È successo tutto in una notte, in un weekend di inizio marzo, a Lavis.

Degli ignoti, probabilmente professionisti del crimine, sono entrati nel cimitero. Hanno preso di mira la vecchia cappella, che oggi è utilizzata perlopiù come camera ardente: ospita i defunti in attesa del funerale. I criminali hanno rubato i canali pluviali, ovvero delle tubazioni in rame.

L'amara scoperta è stata fatta il lunedì successivo da un responsabile dell'ufficio tecnico del Comune.

Ad indagare sono i carabinieri della stazione locale, ma – senza testimoni – la logica porta a pensare che non sarà facile risalire ai responsabili. Per il Comune il danno economico è tutto sommato limitato.

Nei giorni scorsi, attraverso una determina, il capo ufficio tecnico ha affidato l'incarico ad una ditta di Trento, che al posto delle tubature in rame ne metterà alcune analoghe in lamiera. Il costo totale è pari a 793 euro: un intervento urgente, perché la mancanza dei canali pluviali, in caso di forti precipitazioni, potrebbe comportare gravi danni alle murature della vecchia cappella.

Rimane comunque – al di là dell'aspetto economico – la preoccupazione per un furto, che è avvenuto senza alcun rispetto per il luogo. Il cimitero di Lavis, in fondo, non ha un custode. Anche se si trova sulla strada nazionale e a poca distanza dal centro, di notte è un luogo isolato. In passato si era parlato anche di installare un sistema di videosorveglianza anche per risolvere il problema di un uso scorretto dei cassonetti presenti nel cimitero, spesso utilizzati per l'abbandono dei rifiuti.

I problemi sono però due. Innanzitutto il costo delle telecamere, difficile da affrontare in un periodo in cui i bilanci sono sempre più ristretti. Quindi, l'impossibilità per il Comune di organizzare un controllo in tempo reale. Significa che – in caso di furti organizzati, come quello alla vecchia cappella – anche se filmati, i criminali l'avrebbero probabilmente fatta franca lo stesso, soprattutto se mascherati o con il volto irriconoscibile.













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