SARA FERRARI

«La competizione nel Pd sarà più concorrenziale»

TRENTO. «Sono serena: nella mia vita ho sperimentato la condizione di chi sta al primo posto, alle elezioni comunali di Trento, e di chi sta in fondo, ultima degli eletti in Provincia. Detto questo,...



TRENTO. «Sono serena: nella mia vita ho sperimentato la condizione di chi sta al primo posto, alle elezioni comunali di Trento, e di chi sta in fondo, ultima degli eletti in Provincia. Detto questo, è ovvio che riducendosi il numero dei consiglieri la competizione sarà come dire, più concorrenziale». Come Ottobre anche Sara Ferrari, del Pd, deve alle porte girevoli (e alla poltrone liberate da Olivi e Dalmaso, transitati in giunta) il proprio ingresso in Consiglio provinciale: «Ma l’attività del consigliere entrato grazie alla porta girevole inizia a tutti gli effetti lo stesso giorno di quelli eletti direttamente - spiega - per questo non ho mai vissuto alcuna condizione di subalternità rispetto ai colleghi». Porta girevole che, secondo la consigliere del Pd, aveva una sua logica: «Era la conseguenza dell’assetto istituzionale introdotto dall’elezione diretta del presidente della giunta, con una maggiore autonomia dell’organo legislativo rispetto all’esecutivo: il suo allargamento rispondeva a questa dinamica, rendeva tutto più chiaro nei rapporti tra consiglieri e giunta. L’abolizione di questo meccanismo cambierà un po’ le cose, ma non è necessariamente il numero che garantisce la qualità. Il lavoro degli assessori resterà comunque preponderante rispetto a quello di consiglieri che pure dovranno esercitare». Anche perché, ricorda la consigliere del Pd, la riforma riduce di un membro il numero dei componenti della giunta: «E ogni assessore vedrà ricadere sulle proprie spalle ulteriori competenze». Sara Ferrari non nasconde comunque che le modifiche la legge elettorale mai sarebbero arrivate in assenza del combinato disposto crisi economica-ventata di antipolitica: «è inutile fingere che non sia così - conclude - non crollerà il mondo, ma questa riforma rende imperfetto un sistema che era stato costruito per bilanciare i poteri di giunta e Consiglio. a cui autonomia verrà ora messa in discussione».

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