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La campionessa Bebe Vio a Trento: «Quando si fa sport non ci sono differenze»

L’intervento al Festival dello Sport: «Togliamo il prefisso “para” davanti alle nostre discipline»



TRENTO. La straordinaria energia di Bebe Vio ha riempito di appassionati ed infiammato la sala Falconetto di Palazzo Geremia.

Al Festival dello sport di Trento assieme agli altri tre atleti dell'associazione Art4Sport Riccardo Bagaini, Lorenzo Marcantognini e Alessandro Sbuelz per promuovere la seconda edizione della sua kermesse WEmbrace Sport, da lei organizzata a Milano (Allianz Cloud, 10 ottobre), l'icona del movimento paralimpico italiano ha colto l'occasione per perseguire il suo obiettivo più importante, quello dell'inclusione.

«Per togliere il prefisso para davanti al nostro sport, perché lo sport è quella cosa che ci fa stare bene, noi siamo persone felici grazie allo sport. La “figata” è che quando una persona fa sport non ci sono differenze. Lo sport porta la diversità ad essere normalità» ha detto la campionessa.

L'obiettivo di Bebe, Riccardo, Lorenzo e Alessandro sono i Giochi paralimpici di Parigi: «A Londra 2012 sono andata a lavorare è lì mi sono innamorata delle Paralimpiadi – racconta Bebe Vio – anche perché quell'edizione è stata quella della svolta per il nostro movimento. Rio 2016 è stata la prima volta, ovviamente era tutto fantastico, Tokyo è stata un po' più faticosa perché venivo da una fase difficile, ma comunque bellissima.

BEBE VIO, LO SPORT IN UN ABBRACCIO Nella foto: Alessandro SBUELZ, Lorenzo MARCANTOGNINI, Riccardo BAGAINI, Bebe VIO, Claudio ARRIGONI Festival dello Sport Palazzo Geremia Trento, 25 settembre 2022

Tra i ricordi più emozionanti la mensa paralimpica: «Ne parlo spesso perché è come un cinema: vedi quelli che mangiano con i piedi e ti chiedi come sia possibile, ma se provi ad aiutarli ti senti stupida perché sono abilissimi» ha concluso la campionessa.













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