In Trentino 800 pacemaker l'anno

Furlanello: «Questa è la patria dell'aritmologia sportiva»


Luca Franchini


TRENTO. Focus sulle aritmie cardiache, ieri, all'auditorium dell'Azienda sanitaria provinciale di Trento, che ha ospitato il partecipato incontro organizzato dall'Aiac regionale (Associazione Italiana Aritmologia e Cardiostimolazione), alla presenza di alcuni grandi nomi del settore, quali il professor Francesco Furlanello, uno dei massimi esperti europei e mondiali nello studio delle aritmie cardiache. Una patologia piuttosto diffusa quella dell'artimia cardiaca, come spiegano i numeri snocciolati dal presidente regionale dell'Aiac Del Greco, moderatore del convegno.

«Giusto per fare uno stretto bilancio - spiega Del Greco -, basti pensare che in Trentino ogni anno vengono impiantati 800 apparecchi, tra pacemaker e defibrillatori, e vengono svolte circa 300 procedure di elettrofibrillazione. La patologia è sicuramente diffusa, ma va detto che il Trentino ha sempre avuto una grande tradizione nel campo, qui da noi si è fatta la storia della elettrofisiologia. Negli ultimi anni, inoltre, la tecnologia ha portato a degli sviluppi incredibili, tant'è che ora c'è addirittura la possibilità per i "pacemaker" di un controllo a distanza, così come si è arrivati a parlare di interventi a "raggi 0", senza l'utilizzo di raggi quindi».

In campo di aritmie cardiache non si può parlare di prevenzione, quanto piuttosto di «diagnosi e cura di fenomeni elettrici del cuore» precisa Del Greco, poi argomenti di discussione dell'intervento (come sempre seguito ed apprezzato) del professor Furlanello, che ha presentato i grandi progressi fatti nella cura e nella diagnosi delle artmie, lui che vanta grande esperienza soprattutto nel campo dell'aritmologia sportiva.

«E' nata qui in Trentino - spiega Furlanello - e posso dire che, in tema di aritmie, qui in provincia abbiamo due centri come quelli di Trento e Rovereto che sono alla pari dei migliori centri nazionali (in regione ve ne sono altri due, Bolzano e Merano), in grado di svolgere tanto l'attività clinica che quella scientifica. E c'è pure un'ottima anche la collaborazione con i centri periferici. In Trentino, più che in altre regioni, esiste il problema delle aritmie legate allo sport, ma per il semplice motivo che noi facciamo più sport. Da parte nostra, ci siamo sempre impegnati per garantire il diritto allo sport, cercando di esaminare ogni singolo caso e fornendo un'adeguata terapia».

Ok il diritto allo sport, ma solamente se si può fare. «Spesso i problemi nascono perché i giovani sportivi assumono farmaci che vanno in contrasto con problemi cardiaci che non sanno di avere, vedi l'assunzione di "energic drug"» precisa Furlanello. Il sintomo più comune dell'aritmia? Il cardiopalmo (o palpitazioni), che può essere irregolare, tachicardico o bradicardico, mentre sintomi più importanti che si accompagnano alle aritmie possono essere astenia, dispnea, lipotimia e sincope.













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