Il primo vagito trentino è quello di Sebastiano

Nuovo record per mamma Sofia: nel 2010 partorì la prima bambina in città Il primario Ioppi: «Meno nascite, ma tante donazioni di sangue placentare»


di Nicola Filippi


ROVERETO. Nella stanza 721 del reparto di ostetricia e ginecologia del Santa Maria del Carmine dorme Anna, l’ultima nata a Rovereto. Poche stanze più in là, nella 728, invece, è pronto per la pappa pomeridiana il primo nato del Trentino, Sebastiano. Alle 5 e 23 minuti di ieri mattina, un puffo di quasi tre chili ha emesso il suo primo vagito, per la gioia di mamma Sofia e di papà Andrea Petrolli. Per i genitori di Sebastiano, entrambi di Borgo Sacco, un piccolo record: lo stesso giorno di tre anni fa, si trovavano nello stesso reparto, solo in una stanza diversa. Anche allora genitori della prima nata di Rovereto, Denise. «Questa volta è stata più dura della prima - racconta papà Andrea, dipendente dell’Azienda multiservizi di Rovereto - non abbiamo fatto alcun calcolo per far nascere anche il secondo il primo gennaio». Una semplice coincidenza, ammette Sofia, banconista in un supermercato. L’attesa del secondo nato «è stata diversa dalla prima volta - ammettono Sofia e Andrea - vedi diversamente le cose, la prima volta non ti rendi nemmeno conto, la seconda volta invece gioca l’attesa». Papà Andrea ammette di «aver sudato parecchio, finché Sebastiano non ha emesso il suo primo vagito».

Nella stanza 721, mamma Simonetta Leoni (sposata con Stefano Deimichei) porta a spasso la piccola Anna. Nell’orario delle visite, arrivano i nonni paterni, Adriana e Sergio. «E’ andato tutto bene - racconta mamma Simonetta - come la prima volta, non ci sono stati problemi. E’ filato tutto liscio». La famiglia di Ala si è allarga: ora Alessio avrà da accudire una sorellina.

Sia Sebastiano sia la piccola Anna sono nati tutti con parto naturale. Un “vanto” per il reparto di ostetricia e ginecologia del Santa Maria del Carmine. «Nel 2010, anno del record, con 1022 nascite, i numeri sono andati calando: 917 nel 2012», ammette il noto primario arcense Marco Ioppi. Il reparto roveretano si propone di «inseguire la qualità più che i numeri - spiega - rafforzando con la disponibilità e con il tratto umano quello spirito di accoglienza che resta la prima importante medicina che una donna chiede di poter trovare in ospedale. Tra i dati più importanti la bassa percentuale dei tagli cesarei, siamo al 20,5%, lo scorso anno era del 20,8%». Affinamento delle pratiche ostetriche e sforzo costante per assicurare la naturalità e la spontaneità del parto. E’ l’obiettivo ambizioso, finora centrato di tutto lo staff, sia medico sia infermieristico.

Un reparto di eccellenze. Su una parete del reparto spicca la lettera di encomio del direttore generale Luciano Flor sulla raccolta di sangue placentare. Anche il 2012 è stato un anno importante. «Lodevole il sostegno finanziario della Cassa rurale di Rovereto che anche l’anno scorso ha messo a disposizione una borsa di studio per l’assunzione di una ostetrica dedicata».

Il reparto infine prosegue nell’intensificazione ed estensione dei test combinati «per ridurre quelle pratiche come l’amniocenstesi e la villo centesi che comportano perdite di feti sani - conclude il dottor Ioppi - Lo scorso anno sono stati 600, numero record, ma le richieste erano molte di più. Proprio in questi giorni ho inviato una lettera al direttore Mariotti per sostenere e potenziare, con un aumento di personale, questo tipo di esame».

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