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I mocheni al gran ballo di Innsbruck, ma paga la Provincia di Trento

Con 2 mila euro Piazza Dante manda un’associazione di Palù a Innsbruck per l’evento promosso dai Contadini tirolesi



TRENTO. Duemila euro sborsati dalla Provincia per partecipare al Ballo dell’Associazione contadini tirolesi - Tiroler Bauernbund, con una delegazione trentina rappresentata dall’associazione culturale mochena “Schratl” di Palù del Fersina. Nell’impegno di spesa, sottoscritto dal dirigente del Dipartimento cultura Sergio Bettotti, si precisa che la somma «comprende anche il viaggio in pullman Trento Innsbruck e ritorno nonché l’ingresso dei partecipanti al Centro congressi di Innsbruck», sede dell’evento previsto per il 5 febbraio, venerdì scorso.

Per giustificare la partecipazione all’iniziativa (e la conseguente spesa) si parte da lontano, ricordando come «tra gli obiettivi generali del Gect “Euregio Tirolo - Alto Adige - Trentino”, costituito dalle Province autonome di Trento e di Bolzano e dal Land Tirol e che ha iniziato la sua vita istituzionale il 13 ottobre 2011, rientra anche quello di rafforzare i legami economici, sociali e culturali tra le rispettive popolazioni dei suoi membri».

Fin qui l’inquadramento storico-istituzionale. Poi si entra nello specifico dell’evento. Ogni anno nel mese di febbraio - viene spiegato - l’associazione organizza, con il supporto della sua sezione giovanile (la Tiroler Jungbauernschaft Landjugend), un ballo nel centro congressi di Innsbruck. «Come in tutto lo spazio culturale austriaco, questi balli in costume sono occasione di ritrovo per tutte le sezioni e gruppi locali dell’associazione dei contadini e rappresentano anche un palcoscenico in cui l’agricoltura e la cultura locale si mostra con orgoglio nella sua unità e tipicità a tutta la regione e non solo.

L’edizione 2015 vedeva 5.500 ospiti, soprattutto giovani, da Tirolo, Sudtirolo, Baviera e altre regioni austriache con l’assenza però di una rappresentanza trentina». Un’assenza che deve essere stata notata, se la Provincia di Trento ha deciso che nel 2016 la circostanza deplorevole non avrebbe dovuto ripetersi. Giammai. Il Trentino su quel «palcoscenico» doveva esserci . Perché? La partecipazione trentina all'evento rappresenta - spiega Bettotti - «un qualificato momento di incontro, anche culturale e che declina aspetti rientranti negli obiettivi che caratterizzano il Gect». Da qui la richiesta all’associazione culturale mochena “Schratl” di Palù del Fersina, di dare «la disponibilità a collaborare con la Provincia nell’organizzazione della partecipazione di una delegazione trentina all'evento». Anche la Cenerentola Trentina doveva andare al ballo. Non a qualunque costo, però: 2 mila euro possono bastare.













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