Gardesana, ecco la mappa delle insidie

L’elenco dei punti più pericolosi su un’arteria da sempre critica, anche di recente teatro di incidenti molto gravi


di Roberto Franceschini


TRENTO. Dopo l'ennesimo incidente lungo il tratto terminale della strada statale della Gardesana occidentale 45 bis, abbiamo deciso di “fotografare” le situazioni a maggior rischio e pericolo, nel tratto che attraversa la Valle dei Laghi. Ma prima una piccola storia su questa importante arteria, che inizia dalla città di Cremona e termina, dopo 153,905 km a Trento nel quartiere di Piedicastello. La statale fu aperta ufficialmente nel 1931, sebbene il primo tratto tra Salò e Gargnano (nel bresciano) fu completato nel 1914, mentre quello tra Gargnano e Riva del Garda fu realizzato tra il 1929 ed il 1931, dove possiamo ammirare le spettacolari gallerie che costeggiano il lago lungo la sponda occidentale lombarda e trentina.

Prima situazione a rischio poco dopo Piedicastello, dove alcuni mesi fa una signora, alterata dall'alcol, ha imboccato contromano la strada, finendo poi per schiantarsi contro una coppia di motociclisti che scendevano dal Bus de Vela, rimasti uccisi. Le successive gallerie (realizzate alcuni anni orsono) hanno sicuramente evitato il tortuoso passaggio verso Cadine, ma non di certo la pericolosa uscita per quanti, da Terlago lungo la provinciale 18, si dirigono verso Trento o Vigolo Baselga.

Proseguendo in direzione sud, il bivio per Baselga del Bondone, inaugurato alcuni anni fa, ha sicuramente contribuito ad evitare incidenti per quanti entrano o escono verso il sobborgo, mentre critico rimane l'attraversamento dell'abitato di Vigolo Baselga, pur segnalato da lampeggianti ed aree spartitraffico. Scendendo ancora, pericolosa la curva nei pressi del bar-garni “Palloncino Rosso”, specialmente quando la devono affrontare due camion con i rispettivi rimorchi.

Eccoci poi alla famigerata curva denominata “delle arance”, dove spessissimo conducenti di auto e moto escono dalla sede stradale. Arrivati nei pressi di Vezzano, grazie ai nuovi svincoli a nord ed a sud (verso la Valle di Cavedine) il capoluogo della Valle dei Laghi può ritenersi sistemato, come il sottostante nuovissimo innesto stradale, per quanti escono da Padergnone verso la Stretta Due Laghi. Più critica, poco dopo, la rotatoria che si innesta con la provinciale verso l'abitato di Santa Massenza, e nella frazione Sarche di Calavino, l'incrocio a raso per quanti desiderano risalire lungo la statale 237 del Caffaro (verso le Giudicarie), oppure proseguire verso Dro lungo la statale 45 bis. Razionale, invece, la rotatoria a Sarche sud, abbellita con alcune coltivazioni a vite e delle botti, nei pressi della storica cantina sociale Toblino. Sull'arteria provinciale 84 della Valle di Cavedine, molto pericolose le uscite da Padergnone verso Vezzano e in direzione di Calavino, mentre a Lasino troviamo la nuova rotatoria in fase di completamento. Non buona, invece, l'uscita dalla provinciale 85, per quanti scendono dal Bondone per immettersi sulla provinciale 84 della Valle di Cavedine, teatro mesi orsono di un terribile doppio incidente mortale.













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