IL FATTO

Due donne rapinate in strada: minacciate con un coltello 

Colpo fotocopia in pochi minuti. Il primo episodio in via Pozzo: la vittima ha 24 anni Il secondo in via Dossi: una 40enne stava camminando quando è stata avvicinata da un’auto



TRENTO. Due rapine in nemmeno mezz’ora. È successo in centro a Trento venerdì sera e le vittime sono due donne. Ed è anche stata utilizzata la stessa arma per intimorirle e convincerle a mollare i soldi: un coltello. Elementi perfettamente sovrapponibili nei due eventi tanto che è più che un’ipotesi pensare che i malviventi siano gli stessi. Su quanto è successo stanno indagando i carabinieri della Compagnia di Trento.

Via Pozzo

Il primo allarme arriva alla centrale operativa dell’Arma attorno alle 21.30 di venerdì sera. A chiedere aiuto una ventiquattrenne che è stata appena rapinata. Era in via Pozzo e stava tranquillamente camminando quando è stata avvicinata da un uomo. Che non ha detto nulla ma le ha mostrato un coltello. Voleva il denaro e lo voleva in fretta. La minaccia della lama era inequivocabile e la ragazza, spaventatissima, ha consegnato il portafoglio. All’interno pochi euro ma per la rapinata la paura è stata tanta. E, all’arrivo della pattuglia ha raccontato quello che le era successo. Tutto era avvenuto velocemente, in una manciata di secondi, ed è difficile pensare che lei - spaventata da quel coltello che le veniva puntato contro - abbia potuto immagazzinare nella sua mente degli elementi che possaso diventare utili per un eventuale riconoscimento. La speranza è che l’aiuto agli investigatori arrivi della telecamere di controllo della zona.

Via Dosso Dossi

Pochi minuti dopo le 22 il secondo allarme rapina, questa volta da via Dosso Dossi. Cambia il luogo ma non la dinamica e l’arma. La vittima è una quarantenne che stava facendo ritorno a casa. Anche lei stata camminando da sola quando è stata raggiunta da una macchina che si è fermata. È sceso un uomo che ha mostrato la lama. Minaccia importante, minaccia che spaventa la donna che si trovava in una strada deserta. E lei fa l’unica cosa logica: consegna la sua borsetta al rapinatore. Che risale in auto e scappa. Anche in questo caso intervengono i carabinieri. Raccolgono la testimonianza della donna e le parole sembrano quasi soprapporsi a quelle sentite poco prima in via Pozzo.

Le indagini

Come detto sui due episodi sono al lavoro ora i carabinieri della Compagnia di Trento. L’arma utilizzata per spaventare le donne è la stessa, l’arco temporale in cui sono avvenute i fatti è molto ristretto e i luoghi in cui sono avvenute le rapine sono relativamente vicini: tuto questo fa ritenere che l’autore sia lo stesso. O gli autori visto che ci sarebbe il complice, l’uomo (o la donna) alla guida dell’auto. Si lavora ad ampio raggio cercando qualsiasi elemento che possa essere utile per l’identificazione. M.D.

 













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