Dopo i morti da legionella il ministro vuole i controlli 

La lettera. Giulia Grillo, chiede entro 30 giorni, la verifica in tutte le strutture ricettive e termali della provincia del rispetto delle linee guida. L’assessorato: «Stiamo organizzando il lavoro»


Mara Deimichei


trento. Controlli a tappeto in tutte le strutture ricettive e termali del Trentino contro il rischio legionella. Ad ordinare le verifiche all’assessorato alla salute trentino è stata il ministro alla Salute Giulia Grillo, dopo la diffida presentata dal Codacons. Una richiesta di controlli che trae origine dai decessi per legionella avvenuti quest’estate: tre anziani morti tra il 9 e il 22 agosto, dopo o durante un soggiorno ad Andalo e Molveno. Oltre a 19 persone che sono state contagiate dal batterio.

I tre lutti

Decessi dopo i quali è stata aperta un’inchiesta da parte della procura affidata ai carabinieri del Nas che ha portato alla denuncia di otto albergatori, titolari delle strutture che ospitavano Celestino Marchesani 80 anni di Adria, deceduto all’ospedale di Rovigo il 9 agosto, Piermaria Maggi, 82 anni di Pavia e Alessandro Barbera, 84 anni di Milano morti all’ospedale Santa Chiara fra il 16 e il 22 agosto. Un’inchiesta che ha fatto discutere, che ha provocato molte reazioni e fra queste anche le lettere di diffida firmate dal Codacons. Lettere alle quali il ministro Grillo ha reagito scrivendo a tutti gli assessorati alla salute di province e regioni italiane. Un testo arrivato venerdì sera con il quale si chiede di avere una risposta entro un mese. La domanda è semplice e riguarda una ricognizione di tutte le strutture ricettive e termali che insistono sul proprio territorio.

La lettera

Il ministro in particolare «chiede di verificare con ogni consentita sollecitudine il rispetto da parte delle strutture turistico-ricettive e termali presenti sul territorio di competenza delle “Linee guida per la prevenzione e in controllo della legionellosi”».

Le verifiche

Ricevuta la richiesta venerdì pomeriggio, l’assessorato alla salute trentino (affidato dal presidente Maurizio Fugatti a Stefania Segnana) si è subito organizzato per far fronte alla richiesta assieme all’Azienda sanitaria. E ha chiarito subito un punto che riguarda le terme. Che in provincia sono nove di cui sette accreditate con il servizio sanitario e quindi - spiega l’assessorato - sottoposte a controlli continui e puntuali su ogni aspetto, legionella compresa. Diverso il discorso per le strutture ricettive che sono migliaia e quindi ci si sta organizzando per trovare il metodo più efficace per raccogliere la documentazione richiesta. E non è escluso l’invio di personale nelle diverse strutture trentine per una verifica sul posto.

I Nas

La lettera è stata inviata per conoscenza anche ai carabinieri dei Nas ai quali anche la provincia dovrà far riferimento nel caso vengano riscontrate delle situazione che non sono in regola o che non rispettino quella che è la normativa in materia. Nas che si sono occupati della lunga indagine sui decessi in Paganella che ha portato all’iscrizione di otto albergatori chiamati ora a difendersi dall’accusa di omicidio colposo.













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