la protesta

Corteo No Tav: «Fermare tutto»

I lavori sono già iniziati, ma oggi a Trento una manifestazione vuole denunciare i pericoli ambientali e sanitari


Astrid Panizza Bertolini


TRENTO. I cantieri per il bypass ferroviario che attraverserà la collina Est di Trento sono cominciati il mese scorso. Sono visibili le ruspe in movimento nella zona di via Brennero, mentre a Mattarello sono stati estirpati i vigneti tra Villa Bortolazzi e il paese. Il movimento No Tav si prepara a scendere di nuovo in piazza oggi dalle 16 partendo da Piazza General Cantore, in un corteo che toccherà anche via Brennero costeggiando i cantieri, per poi tornare in centro e finire in Piazza Fiera dove si terranno gli interventi. «I cantieri sono iniziati senza le caratterizzazioni che dovrebbero essere fatte per scongiurare il pericolo di inquinamento - spiega l’avvocato Marco Cianci - per non parlare dell’acqua che servirà alle frese durante il lavoro. Sa quanta ne consuma solo una al giorno? 800 mila litri, che con i mesi esitivi di siccità che ci aspettano, non sono proprio pochi, anzi».

Sono questi due dei temi cardine della lotta dei No Tav contro la circonvallazione ferroviaria, che verranno spiegati durante la manifestazione di oggi, a cui hanno aderito anche Legambiente del Trentino, WWF Trento, UniAMOci e alcuni sindacati: Cub Trento, Cobas Rovereto e S.I. Cobas Bolzano. «Vogliamo richiamare la popolazione a un atto di responsabilità, questo corteo cittadino vuole fare luce sui pericoli per l’ambiente e per tutti gli abitanti, non solo per chi abita le zone interessate dai cantieri» conclude Cianci. Secondo Michela Bonafini del Comitato via Brennero, inoltre, è necessario mettere al centro la questione dell’Osservatorio. «Quello creato dal Comune di Trento in accordo con la Provincia e con Rfi può solo sorvegliare, senza avere potere di interrompere le attività qualora vi fossero irregolarità - spiega Bonafini - Un servizio del genere per noi è come un vigile che non può fare contravvenzioni ed è pure senza fischietto. Tutte le grandi opere italiane hanno un osservatorio ministeriale. Si tratta di un ente facoltativo, ma necessario per un’opera come il bypass ferroviario di Trento».

Ma perché non è ancora stato istituito allora? Perché la richiesta può essere effettuata solo da Rfi, su sollecitazione di Comune e Provincia. «Ma non lo vogliono un servizio del genere, si figuri, darebbe solo fastidio a loro, è per questo che dobbiamo farci sentire» conclude Bonafini. Nei mesi scorsi sono stati numerosi gli incontri che hanno coinvolto la popolazione. In collina Est sono stati organizzati ben 5 eventi negli abitati di Villazzano, Povo e Cognola. «Ad ogni serata abbiamo incontrato sempre più persone - ha raccontato Renata Di Palma, una degli organizzatori - e questo corteo cercherà di coinvolgere sempre di più la popolazione, non solo di un determinato centro abitato, ma di tutto il territorio».

«Finora dalle istituzioni non abbiamo ricevuto risposta a nessuna delle nostre perplessità fondate- aggiunge Martina Margoni di Rete Cittadini - Comune e Provincia hanno consegnato le chiavi della città a Rfi ad occhi chiusi. Facciamo quindi un appello alla cittadinanza affinché partecipi al corteo di oggi per esprimere il proprio dissenso contro un’opera in grado solo di danneggiare il nostro ambiente e la nostra salute». Elio Bonfanti rivivendo la storia del bypass dagli inizi, sul corteo di oggi ha concluso così: «Il 10 giugno la popolazione dirà: “Qui non si passa”».













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