l’operazione

#continuoaspacciare: chili di droga a Trento con la vendita porta a porta (anche in lockdown)

Indagine dalla Finanza con 53 arresti e un bar chiuso: lo spaccio sconfinava anche in Alto Adige. Ianeselli: «Grazie alle Fiamme Gialle»



TRENTO. Dalle prime luci dell’alba di oggi, 15 marzo, oltre cento militari ed unità cinofile antidroga delle Fiamme Gialle trentine, stanno effettuando arresti e perquisizioni nel Nord Italia nei confronti di un’associazione per delinquere, articolata in quattro gruppi interconnessi, composta prevalentemente da soggetti di origine albanese, italiana e magrebina, che si spartivano il mercato dello spaccio tra le province di Trento e Bolzano, con importanti ramificazioni in Austria, Paese verso il quale veniva esportata una parte delle ingenti partite di droga “gestite” dal sodalizio criminale.

Si tratta dell’operazione antidroga denominata “#CONTINUOASPACCIARE”, che si è appena conclusa con l’esecuzione di trentadue misure di custodia cautelare in carcere - ventotto delle quali eseguite sul territorio nazionale (province di Trento, Bolzano, Verona, Milano, Ferrara e Bologna) e le restanti quattro all’estero con l’attivazione del  Mandato di Arresto Europeo e del mandato di cattura internazionale in Francia e Albania - e quattro obblighi di dimora emessi dal Gip del Tribunale di Trento.

Le catture eseguite in queste ore si vanno ad aggiungere ai ventuno arresti in flagranza di reato già effettuati nel corso delle indagini, per un totale di cinquantatre arrestati.

In circa due anni di indagine, inoltre, sono stati sequestrati d’iniziativa oltre 21 chili di sostanze stupefacenti del tipo cocaina, eroina, hashish e marijuana, 85.795,00 euro in contanti e beni di pregio per un valore di 35.000,00 euro.

Sempre in queste ore le Fiamme Gialle, giusto decreto del Gip, hanno proceduto a chiudere e porre sotto sequestro preventivo un rinomato bar-caffè sito nel centro storico di Trento, nella effettiva disponibilità di alcuni narcotrafficanti ed utilizzato come luogo di spaccio per la clientela più facoltosa.

Contestualmente sono stati sequestrati i conti correnti bancari e postali riferibili agli indagati ed alcuni beni di lusso (come orologi di valore e autovetture). Le investigazioni, dirette dalla Procura Distrettuale di Trento e condotte dalle unità speciali antidroga del Gico (Gruppo di Investigazione sulla Criminalità Organizzata) in forza al Nucleo di Polizia Economico- Finanziaria della Guardia di Finanza di Trento, hanno avuto origine a marzo 2020, in concomitanza con l’entrata in vigore del primo lockdown nazionale per il Covid-19, quando ormai le strade e le piazze di tutta Italia si erano svuotate e ci si affacciava ai balconi di casa condividendo sui social l’hashtag #iorestoacasa.

In quel frangente, fra i pochi imperterriti a violare le prescrizioni governative c’erano alcuni degli odierni arrestati che, da veri e propri riders della droga, si muovevano da un domicilio all’altro per consegnare le dosi alla propria clientela (da qui il nome dell’operazione #continuoaspacciare).

"Risalendo la catena dello spaccio i finanzieri trentini – spiegano le Fiamme Gialle – grazie all’ausilio di attività tecniche, di prolungati servizi di osservazione e pedinamento, nonché di numerose azioni di riscontro sul territorio, hanno acquisito elementi gravemente indizianti, nell’ipotesi accusatoria, su una strutturata associazione per delinquere dedita all’importazione dal Nord Europa di ingenti partite di stupefacenti del tipo cocaina, eroina, hashish e marijuana, “commercializzate” prevalentemente in Nord Italia e Austria, con particolare riferimento al ricco “mercato” regionale del Trentino-Alto Adige.

I narcotrafficanti, suddivisi in quattro gruppi operativi, utilizzavano numerose precauzioni per eludere i controlli delle forze dell’ordine, come ad esempio staffette per non “perdere” i carichi di stupefacenti oppure la pianificazione degli appuntamenti per la consegna della droga attraverso varie chat sui social network.

L’organizzazione, inoltre, si occupava anche di dare assistenza alle famiglie degli arrestati, elargendo denaro e provvedendo al pagamento delle relative spese processuali.

Per sgominare la vasta rete di narcotraffico, fondamentale si è rivelata l’attività info-investigativa operata dagli investigatori trentini con la Landeskriminalamt di Innsbruck (Austria) ed Europol (ufficio europeo di polizia), con la preziosa collaborazione dello Scico (Servizio Centrale di Investigazione sulla Criminalità Organizzata) della Guardia di Finanza di Roma, attraverso il ricorso a procedure di cooperazione internazionale attuate tramite il II Reparto “Coordinamento informativo e relazioni internazionali” del Comando Generale del Corpo e la Dcsa (Direzione Centrale per i Servizi Antidroga) del Ministero dell’Interno.

L’attività di servizio testimonia concretamente l’efficace azione posta in essere dalle Fiamme Gialle che, in maniera incessante, anche in un periodo emergenziale come quello in cui stiamo vivendo dagli inizi del 2020, hanno inflitto un duro colpo ai canali di rifornimento dello stupefacente del Trentino-Alto Adige, confermando, ancora una volta, il ruolo primario della Guardia di Finanza quale Polizia Economico-Finanziaria proiettata al contrasto internazionale dei più gravi fenomeni criminosi al fine di garantire la tutela della salute pubblica e la sicurezza del Paese". 

 "Un bar che funzionava anche da base dello spaccio di stupefacenti nel cuore della città. Lo ha scoperto la Guardia di finanza, a cui va la nostra gratitudine per non aver sottovalutato segnali e frequentazioni inquietanti che in molti avevano notato e segnalato". Così - in una nota - il sindaco di Trento, Franco Ianeselli, in relazione all'operazione della Guardia di finanza che ha portato al sequestro di un ingente quantitativo di sostanze stupefacenti e alla chiusura di un bar in piazza Duomo.

"Di fronte a questa operazione, c'è lo sconcerto per la protervia con cui i criminali hanno scelto il salotto di piazza Duomo per i loro traffici illeciti. D'altro canto ci sentiamo anche rassicurati da un'indagine che ha permesso di sequestrare soldi e stupefacenti e insieme di smantellare un'organizzazione che aveva ramificazioni anche all'estero", ha aggiunto Ianeselli.

"Un'operazione antidroga di notevoli dimensioni, che ha richiesto tempo e notevoli capacità investigative e che ci ricorda quanto certi fenomeni siano pericolosi e vadano contrastati con grande determinazione. Sono convinto di interpretare il sentimento della comunità trentina nel ringraziare la Magistratura e la Guardia di Finanza di Trento per un'operazione che ha assestato un duro colpo allo spaccio nelle Province di Trento e Bolzano e che vede l'adozione di numerosi provvedimenti di contrasto al fenomeno, in Italia e all'estero

. Quella contro lo spaccio è una battaglia che per essere vinta deve vedere coinvolti al fianco delle istituzioni anche i singoli cittadini che con le loro segnalazioni possono dare un contributo determinante all'avvio delle indagini. Queste operazioni, assieme al costante investimento in azioni sul piano formativo e culturale, possono rappresentare una risposta forte a fenomeni che ancora destano molto allarme. Oggi però salutiamo con soddisfazione l'operazione e ribadiamo il nostro ringraziamento a chi si sta impegnando nel contrasto al traffico degli stupefacenti”: queste le parole del presidente della Provincia autonoma di Trento Maurizio Fugatti.

Il blitz antidroga a Trento: le immagini girate dalla Guardia di Finanza

Emergono nuovi dettagli sulla vasta operazione antidroga messa a segno dalla guardia di finanza di Trento. Ecco le immagini girate proprio dalle Fiamme Gialle.













Scuola & Ricerca

In primo piano