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Concerto di Vasco a Trento, la grande incognita Covid

De Col: “E’ l’aspetto che mi preoccupa di più”. Fugatti: “Sicurezza, non siamo incoscienti. 



TRENTO. “Vogliamo che il concerto di Vasco Rossi a Trento sia il modo per far entrare il Trentino in un circuito di grandi eventi musicali”. Lo ha detto il governatore Maurizio Fugatti oggi (14 gennaio) in conferenza stampa. “Non saranno tutti concerti con i numeri di Vasco ma eventi da 15 mila, 30-40 mila persone”, ha precisato Fugatti. 

Quanto ai rischi legati alla pandemia, che in questo momento vive una fase di recrudescenza, rispetto al concerto di Vasco previsto il prossimo 20 maggio, Fugatti ha detto: “E’ una variabile che non controlliamo.  Ma cosa facciamo, non organizziamo più niente finché ci dicono che il Covid non c’è più?”. Il contratto con la Provincia, è stato detto, prevede che in caso di situazioni eccezionali, il concerto possa essere spostato in un’altra data. 

Quanto al tema sicurezza, con l'allarme emerso la scorsa settimana dopo lo stop della Commissione vigilanza della Provincia, il presidente ha incalzato: "Non siamo incoscienti. Il tema sicurezza per il concerto di Vasco Rossi non è mai stato sottovalutato. Su 100 mila biglietti venduti, circa 45 mila sono di trentini che credono in questo evento”.

La Conferenza dei servizi ha approvato ieri (13 gennaio) un primo progetto per l’apprestamento dell’area di San Vincenzo di Mattarello (livellamento, recinzione, allestimento di zone per palchi e mobilità interna), nelle prossime settimane partirà l’iter tecnico di permessi amministrativi e autorizzazioni dell'evento.

Il direttore generale della Provincia Paolo Nicoletti ha chiarito che “dentro i tornelli la responsabilità è degli organizzatori che dovranno presentare un progetto di sicurezza”. “Per quanto riguarda invece la sicurezza dell’area (afflusso e deflusso), la competenza riguarderà un organismo interforze coordinato dal commissariato del governo, come avvenuto per l’adunata degli alpini”.

Il dirigente Raffaele De Col ha aggiunto che il primo step riguarda la sistemazione dell'area (passato in Conferenza dei servizi), la fase due che si svilupperà a febbraio, riguarda l’organizzazione interna degli spazi, la terza fase infine – che vede impegnata la Protezione Civile e coinvolto il Comune – riguarda la sicurezza pubblica. “Siamo in un’area nuova, che va studiata (27 ettari, per avere un termine di confronto il Circo Massimo a Roma ne misura 7, lo stadio Olimpico circa 9 ettari). Si fa quello che si può fare nel rispetto delle norme. Le simulazioni ci daranno risposte. Posso rassicurare sul fatto che tutto quello che si potrà mettere in campo per gestire l’evento, se il Covid lo permetterà, sarà fatto”. “Quello che mi preoccupa di più, guardando le immagini del concerto 2019 di Vasco, è proprio la pandemia”, ha concluso De Col. 













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