Cles, rotative a mille per Dan Brown

Stampate alla Elcograf le 700 mila copie del nuovo best seller «Inferno». E dal Trentino arriva anche il libro su Andreotti



TRENTO. Rotative a mille e gran lavoro alla Elcograf di Cles dove, in queste ultime settimane, sono state stampate le 700 mila copie di “Inferno”, l’ultimo best seller di Dan Brown. Dallo stabilimento noneso è inoltre uscito “Sono postumo di me stesso”, sugli scaffali da ieri, instant book curato dall’inviato del Corsera Massimo Franco che raccoglie gli aforismi di Giulio Andreotti. Libri certo assai diversi ma accomunati dalla stessa casa editrice che l’ha pubblicati, e che su entrambi conta molto, la Mondadori. C’è molta attesa, basta dare un’occhiata nelle Rete, per il thriller dello scrittore americano già autore di successi mondiali quali “Il Codice da Vinci”, “Angeli e demoni” e “Il simbolo perduto”. Anche in questo caso Dan Brown non si è certo risparmiato scrivendo un tomo di 600 pagine che riporta in copertina il profilo di Dante visto che l’avventura del “suo” professore di Harvard Robert Langdon si ispira alla prima parte del capolavoro del gran toscano ed è ambientata a Firenze, dove il romanzo sarà presentato il 6 giugno alla presenza dello scrittore.

Come al solito, Brown mischia esoterismo, storia, arte, codici e simboli. Langdon combatte contro un terribile avversario e affronta un misterioso enigma proiettandosi in uno scenario fantasmagorico tra arte classica, passaggi segreti e scienze futuristiche. Almeno questo è quanto riportato nella presentazione della casa editrice di Segrate. Se poi si dà retta a quanto è illustrato nel sito www.inmondadori.it c’è da pensare che le polemiche, che fanno parte del “gioco” del lancio, potrebbero non mancare, come già successo con “Il Codice da Vinci” quando insorse il Vaticano. Bastino queste poche righe: “Il profilo inconfondibile di Dante che ci guarda dalla copertina è il motore mobile di un thriller che di infernale ha molto. Il ritmo, prima di tutto, e poi il simbolismo acceso, e infine la complessità dei personaggi che conducono ad un esito raro per i romanzi d’azione: instillare nel lettore il fascino del male, addirittura la sua salvifica necessità”. Che poi, con le dovute proporzioni, guarda te il caso, c’ha pure qualche assonanza, certo involontaria e del tutto casuale, con “Sono postumo a me stesso”, la raccolta degli aforismi di Andreotti che ha come sottotitolo “Potere, Vaticano, donne, Inferno e Paradiso”. “Non dico bugie, al massimo dico una verità parziale”, “Siamo tutti medi peccatori”, “Il potere logora chi non ce l’ha”, “Mentire non è solo una necessità di chi comanda ma di chi vive”, alcuni di queste “pillole”. “Andreotti - recita la presentazione - è sempre stato un teorico della “modica quantità” come garanzia della longevità. Non è stato solo un uomo di potere ma il più efficace divulgatore della cultura del potere che l’Italia abbia avuto nell’ultimo secolo”.













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