la polemica

Ciclabile Povo Villazzano, la triste sorte di 13 alberi. Il sindaco risponde: «Impossibile mantenerli»

La conferma indiretta dell'abbattimento dei tredici alberi bagolari di fianco al campo da calcio di Gabbiolo arriva dalla risposta a un bambino che chiedeva di preservarli: «Saranno sostituiti con ciliegi giapponesi»
L'APPELLO - Ottone Taddei: «Il patrimonio verde pubblico è sempre più irrinunciabile e necessario»
RACCOLTA FIRME - Giù gli alberi per far posto alla ciclabile, a Povo parte la petizione


Daniele Peretti


TRENTO. Il destino delle tredici piante sane che hanno la sfortuna di essere cresciute sul percorso di quella che diverrà la ciclabile Povo-Villazzano dipende ormai unicamente dalla decisione del sindaco di Trento. In attesa dell’ultimo atto ufficiale, Franco Ianeselli ha però scoperto le carte rispondendo sulla sua pagina Facebook ad una lettera inviata ad un giornale locale da un bambino che scriveva in difesa degli alberi ad alto fusto.

«Caro Kristian, – esordisce Ianeselli in risposta – grazie per avermi scritto e buon compleanno (in ritardo)! La tua lettera riguarda un tema di cui si è discusso molto negli ultimi mesi all’interno degli uffici comunali, in Giunta e nelle circoscrizioni di Povo e Villazzano. Infatti ci abbiamo pensato parecchio prima di decidere di abbattere 13 piante per far posto alla ciclabile che collegherà i due sobborghi della collina est. Dopo un lungo confronto, siamo arrivati alla conclusione che non si può fare altrimenti. Provo a spiegarti il motivo. Oggi le ciclabili devono avere degli standard di sicurezza molto precisi, devono essere larghe a sufficienza e non presentare ostacoli. Il tratto di pista di cui stiamo parlando, davanti al campo sportivo di Gabbiolo, rispetterà tutte le prescrizioni: avrà una corsia ciclabile da due metri e mezzo divisa a metà per delimitare i due sensi di marcia e una corsia pedonale da un metro e mezzo. Se vogliamo farci stare tutto questo è impossibile mantenere i 13 bagolari di cui tu parli, tanto più che questo tipo di pianta è anche chiamata “spacca sassi” perché ha radici molto forti che riescono a rompere pure l’asfalto. È impossibile anche restringere la carreggiata della strada, che tra l’altro non è del Comune, ma è una Provinciale e non può essere toccata per non comprometterne la sicurezza. Quello che ti posso assicurare è che, non appena conclusi i lavori, queste piante saranno sostituite con un filare di ciliegi giapponesi a chioma larga, che in primavera faranno diventare quel pezzo di strada un viale fiorito. Lo so che sei affezionato a quegli alberi vicino al campo da calcio. Anch’io lo sono, perché sono cresciuto proprio come te non troppo lontano da quel posto. Però ti assicuro che ci prenderemo cura dei nuovi ciliegi e che faremo in modo che crescano belli e forti. Il Comune, grazie all’ufficio Parchi e giardini e all’Azienda forestale, nell’ultimo anno ha piantato migliaia di alberi, in città e in quota, perché siamo convinti che le piante siano fondamentali sia per compensare le emissioni nocive, sia per mitigare le ondate di calore. In futuro intensificheremo i nuovi impianti e miglioreremo ulteriormente la manutenzione del verde esistente perché, proprio come te, siamo convinti che una città alberata sia più bella e vivibile. Sono contento che ti piaccia andare in bicicletta che, secondo me, è il mezzo ideale - il più veloce ed ecologico - per muoversi in città. Per questo continuiamo a progettare nuove piste ciclabili: perché chi decide di pedalare per andare a scuola o al lavoro o a giocare a pallone lo possa fare in completa sicurezza».

Nella foto la lettera di Kristian.

Novecento le firme raccolte contro l’abbattimento, critiche anche autorevoli contro il progetto con tanto di proposte alternative sembra proprio che non troveranno spazio e che il progetto della ciclabile non si fermerà.













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