«Cara assessora, non invitate il senatore Pillon»

Valle del chiese. gli amministratori comunali della valle del chiese preferirebbero che il senatore simone pillon non prendesse parte alla convention dei comuni “amici della famiglia” che si terrà a...



Valle del chiese. gli amministratori comunali della valle del chiese preferirebbero che il senatore simone pillon non prendesse parte alla convention dei comuni “amici della famiglia” che si terrà a storo il 5 marzo prossimo e sono pronti a inviare una lettera in tal senso all’assessore provinciale stefania segnana. un vero e proprio “non expedit” espresso nei confronti del relatore scelto dalla giunta provinciale, noto per le sue dure posizioni antiabortiste e per gli scontri con le associazioni che tutelano i diritti lgbt. la missiva, di cui il trentino e riuscito ad ottenere una copia, sarà spedita lunedì ma i suoi estensori assicurano che il contenuto è già stato anticipato in via informale ai competenti uffici provinciali. questo il testo rilevante: «nei giorni scorsi abbiamo appreso che la giunta provinciale ha ritenuto di estendere l’invito alla convention come relatore al senatore simone pillon, quale vicepresidente della commissione bicamerale infanzia e adolescenza del parlamento italiano. gli amministratori della valle del chiese si sono confrontati in merito all’opportunità di tale presenza e, pur rispettando il ruolo istituzionale dell’onorevole, si permettono con questa nota di esprimere perplessità su come la presenza di esponenti politici che hanno manifestato posizioni che hanno creato divisione politica rischierebbe di oscurare il buon esito della convention stessa. ritenendo che tutelare l’immagine della convention, allontanandola da possibili polemiche e volendone invece evidenziare la bontà e il contenuto debba essere l’obiettivo comune di agenzia della famiglia e del distretto famiglia valle del chiese. manifestiamo infatti il legittimo timore che, stante l’avvicinarsi della tornata elettorale delle comunali, tale presenza possa essere strumentalizzata ed essere fonte di forti contrasti e divisioni politiche».

La lettera si conclude con l’invito all’assessorato provinciale ad “un’ulteriore attenta valutazione in merito alla partecipazione del senatore” ed è sottoscritta da tutti e sette i sindaci della valle.













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