«Barriere antirumore Priorità a Roncafort, Canova e Zambana»

L’assessore Pacher: «Pronti a sostenere il Comune nel progetto, ma con Rfi sarà una partita molto difficile»


di Paolo Piffer


TRENTO. L’intenzione del Comune di far da sé, di progettare le barriere antirumore per proteggere i cittadini dallo sferragliamento dei treni, sempre che venga raggiunto un accordo con Rfi (Rete ferroviaria italiana), potrebbe accelerare l’iter. Ogni giorno la città è attraversata da circa 170 treni, tra passeggeri e merci, e, nella maggior parte dei casi non a basse velocità. Sul Trentino di ieri l’assessore comunale Michelangelo Marchesi ha denunciato le lungaggini delle procedure mentre i residenti di vaste zone della città sono ormai esasperati. Da Cristo Re a Roncafort fino a Canova. Attualmente, la normativa prevede che la Provincia stabilisca le priorità e ci metta i soldi mentre tocca a Rfi la progettazione e lo svolgimento dei lavori. Tra la decisione e l’opera finita passano anni. E se le cose rimanessero così come sono non cambierebbe nulla. Il che ben si capisce sentito quanto afferma il vicepresidente provinciale Alberto Pacher che ha anche la responsabilità dei trasporti. Che premette: «Se il Comune vuole assumersi la progettazione dovrà parlare con Rfi. Vediamo che dice. Disponibile a dare una mano a palazzo Thun ma sappia, Marchesi, che finora Rfi non ha mai mollato una progettazione. Noi, comunque, la teniamo sotto pressione visto che i suoi tempi non sono sempre “prevedibili”, diciamo così».

Non pare beneaugurante, quali sono le priorità provin ciali riguardo alla realizzazione delle barriere antirumore?

È stata trasmessa a Rfi una proposta di accordo per attivare la progettazione, e la successiva realizzazione, di 3 interventi ritenuti prioritari. Il tutto sulla scorta dell’accordo quadro Provincia-Rfi.

Quali sono le 3 priorità?

Roncafort e Canova e, poco più a nord, di Zambana.

Avete già messo dei soldi a bilancio?

No. Anche se abbiamo fatto due conti e si tratta di un investimento intorno ai 12 milioni di euro. Al 100% a carico della Provincia. Non più il 35%, come una volta. Proprio per accelerare i tempi, se no non andava avanti nulla. C’è il nostro impegno sui finanziamenti.

Ma in finanziaria non c’è il capitolo di spesa. Si potrebbe sempre inserire una variazione al bilancio triennale. Però…

Però bisogna aspettare l’accordo e la partenza della progettazione. Questa è la situazione. Con altre prospettive, successive.

Cioè?

Dopo i 3 progetti in programma c’è la priorità di Trento centro, nello specifico via Lavisotto e corso Buonarroti. Certo, ci vorrà ancora qualche anno prima di vedere le barriere in piedi, tra progetti, appalti e lavori.

I presidenti di circoscrizione lamentano che dell’interramento della ferrovia non si sa più nulla.

I tempi sono lunghi e si collegano al bypass cittadino, al raddoppio della ferrovia del Brennero nell’ottica dell’alta capacità. Tutto ciò è previsto intorno al 2025-2030. Solo in quel momento si potrà pensare allo spostamento e all’interramento della ferrovia al di fuori della città. Mantenendo i binari della Valsugana e della Trento-Malè come vere e proprie linee della metropolitana di superficie.

©RIPRODUZIONE RISERVATA













Scuola & Ricerca

In primo piano