GLI ACCERTAMENTI

Auto immatricolate all'estero per frodare il fisco: arrivano le multe della Polizia locale

Scoperti i primi casi: violazioni di 712 euro e di 498 euro



TRENTO. Verificando la regolarità della circolazione dei mezzi immatricolati all'estero, la Polizia Locale di Trento ha accertato due chiari casi di esterovestizione. Si tratta della localizzazione all'estero di un bene che, di fatto, viene utilizzato o svolge attività in Italia, per trarne vantaggi di natura fiscale.

Il primo caso in assoluto, accertato da personale della Sezione Servizi Esterni, l'11 dicembre, ha portato a sanzionare un cittadino bulgaro residente in Italia dal 2010 e che circolava con un'autovettura Mercedes immatricolata in Bulgaria ed intestata al nonno del conducente. La violazione di 712 euro (con possibilità di pagamento ridotto del 30% entro 5 giorni: 498,4 euro più spese di accertamento) è stata pagata nell'immediatezza del fatto dal trasgressore. E' stata ritirata la carta di circolazione dell'autovettura, poi sottoposta a cessazione dalla circolazione con obbligo di procedere entro 180 giorni alla reimmatricolazione in Italia o alla richiesta di foglio di via per l'esportazione all'estero. In caso di non ottemperanza scatterà la confisca amministrativa del veicolo che comporta la perdita di possesso dello stesso.

Nella stessa giornata è stata accertata un'altra infrazione relativa all'utilizzo di targhe, appurando che un conducente straniero stava circolando alla guida di una autovettura Mercedes munita di targa non propria, ovvero che apparteneva ad altro veicolo. Per questo motivo è stata elevata la sanzione di 2006 euro ed, oltre al ritiro della targa, è stata  disposto anche il fermo amministrativo per tre mesi.

 

Il secondo verbale, sempre a carico di un residente in Italia da oltre 60 giorni che circolava con un veicolo immatricolato all’estero, è stato elevato dal Nucleo Autotrasporto mercoledì scorso; in quel frangente è stato accertato che una cittadina della Repubblica Ceca residente in Italia dal 2016 circolava con un'autovettura Bmw immatricolata in Repubblica Ceca ed intestata alla cognata. La violazione di 498,4 euro è stata pagata subito dal trasgressore e l'autovettura sottoposta a cessazione dalla circolazione con obbligo di procedere entro 180 giorni alla reimmatricolazione in Italia o alla richiesta di foglio di via per l'esportazione all'estero. In caso di non ottemperanza scatterà la confisca.

L’attività di controllo prosegue, tanto che nella giornata mercoledì scorso sono state contestate altre due violazioni della stessa fattispecie.

 

Come agiscono i "furbetti". I fenomeni più ricorrenti che possono essere utilizzati per eludere le norme nazionali sono stati individuati in: leasing o noleggio a lungo termine di veicoli immatricolati all'estero intestati a società straniere che, ovviamente, avevano una sede operativa anche in Italia che, di fatto, permetteva di commercializzarli sul mercato italiano a prezzi più vantaggiosi, sfruttando il trattamento straniero fiscale e assicurativo più favorevole; utilizzo di "prestanomi" stranieri da parte di soggetti italiani o stranieri residenti in Italia con ricorso al comodato del veicolo (che in realtà, spesso, è stato acquistato dall'utilizzatore); esportazioni, vere o fittizie, di veicoli immatricolati in Italia verso altri Paesi, per poi essere re-immatricolati e utilizzati nel nostro Paese, in regime di locazione o comodato; intestazione di autovetture a società estera con sede operativa anche in Italia che, di fatto, li utilizza beneficiando di un trattamento più favorevole.

 

 













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