Auguri Sosat, 90 anni di grande storia

Trento: la sezione operaia della Sat festeggia il suo compleanno. Domani la festa


Marco Benedetti


TRENTO. E' un compleanno importante per l'alpinismo trentino e per la città di Trento quello che cade oggi e che sarà celebrato ufficialmente domani. Novant'anni fa, il 7 gennaio del 1921, veniva infatti fondata la Sosat, la Sezione Operaia della Sat, la prima sezione operaia all'interno del Club Alpino Italiano. Una storia lunga, piena di soddisfazioni e di grandi successi.
Portare l'escursionismo operaio all'interno della massima istituzione alpinistica nazionale, il Cai, non era un compito né facile né scontato. Ci riuscirono i fondatori della Sosat affermando in questo modo che la montagna era un patrimonio di tutti e che tutti, a prescindere dalla condizione economica e classe, avevano il diritto di identificarsi nell'unica istituzione che era in Italia il Cai e qui da noi la Sat, Sezione del Cai dall'anno precedente. Fu proprio la sede della Sat, allora in via San Pietro, ad accogliere dalle 20 alle 23 di quel 7 gennaio l'assemblea costituente della Sosat: 47 le persone presenti tra cui 38 soci della nascente "Sezione operaia" ed i 6 membri del Comitato promotore capeggiati da Nino Peterlongo - Giovanni Zanolli, Emilio Parolari, Aldo Zomer, Natale Merz e Francesco Pasini - Guido Larcher, allora presidente della Sat, il segretario Bonfanti e Vittorio Stenico responsabile del Soccorso Alpino. Pochi mesi dopo il ricongiungimento di Trento all'Italia, Nino Peterlongo, proletario umanista, non operaio, ma amante della gente, aveva promosso un movimento escursionistico democratico e popolare fondando la Sezione trentina dell'Unione operaia escursionisti italiani, alla quale aderirono numerosi operai, artigiani, impiegati che partecipavano alle escursioni domenicali sulle montagne trentine. I laghi di Lamar, Santa Colomba, le pendici del Bondone, la Paganella erano le prime mete, sufficienti per apprezzare la bellezza della montagna, il contatto con la natura.
Fin dalle origini la Sosat promosse per i propri soci un nuovo tipo di escursione, non solo camminate alla scoperta dei monti trentini, ma escursioni con un occhio alla cultura, alla storia della montagne che si visitavano, con lezioni sul paesaggio e la necessità di tutelarlo, sulla flora, sulla fauna. Le serate culturali in sede, le iniziative per i giovani, quelle solidali sono la visione attuale e moderna di quell'idea di montagna. E tra i patrimoni della montagna e del Trentino valorizzati grazie alla Sosat, vi è la coralità alpina, che nacque nel 1926 con la costituzione del Coro della Sosat che ancor oggi fa conoscere in Europa e in Italia questo pezzo di cultura popolare. Con la Sosat in 90 anni sono cresciute alcune generazioni di uomini che hanno capito che la montagna è innanzitutto da vivere e non solo da conquistare, è un laboratorio di esperienze, di amicizia di solidarietà.
Domani è in programma nella sede di via Malpaga la celebrazione ufficiale dei 90 anni della Sosat. Una lunga e intensa giornata che vivrà di più momenti a partire dalle 10.30 con il saluto del suo presidente, Luciano Filippi, la relazione storica di Elio Fox, il saluto del presidente del Coro della Sosat, Andrea Zanotti, e a seguire quelli del Presidente della Sat, delle autorità provinciali e comunali. La sala bar della sede, rinnovata per l'occasione sarà intitolata all'ex presidente Silvio Detassis. A questo momento interverranno anche gli artisti trentini che hanno omaggiato alla Sosat una serie di opere esposte proprio su una delle pareti della nuova sala bar. Il concerto del Coro della Sosat chiuderà la mattinata di celebrazione. Un secondo momento, sempre in sede Sosat, si svolgerà poi a partire dalle 17 con la proiezione di un filmato dedicato alla recente spedizione in Nepal nel corso della quale un gruppo di sosatini ha raggiunto la vetta dell'Ama Dablam, 6858 metri.













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