Associazionismo

Trento, il Gs Imbezili ha eletto presidente per il 2024 la cinese Zhe Jiang

Il motto del Gs, che non gode di alcun contributo pubblico, è quello di raccogliere fondi per delle donazioni


di Claudio Libera


TRENTO. Alla vigilia del 43° compleanno – è nato ad inizio 1981 – il Gs Imbezili di Trento ha eletto la nuova presidente. Infatti il regolamento prevede che ci sia l’alternanza tra un uomo ed una donna e che la carica venga mantenuta solo per un anno. Così, ad insindacabile giudizio dei soci, è stata eletta Zhe Jiang, una signora di origini cinesi, da 12 anni residente a Trento, da ben 11 titolare con il marito del bar 998 in zona Clarina, che tra le altre prerogative, oltre ad essere simpatica, parla il dialetto trentino meglio di tanti “prodotti autoctoni”.

Succede nella carica ad Aldo Fronza detto “Laldo”, mentre presidente plurionorario è Giorgio Ravanelli, uno dei 3 o 4 che rimangono del nucleo originario. Il Gs Imbezili, storica associazione della città, nacque “per colpa” del Giro d’Italia. Mario Giacomazzi, detto “el Mario Barba” da Povo, che non aveva una memoria da elefante, chiamava tutti indistintamente “imbezili”; ebbe così vita il Gs omonimo che quest’anno compie 43 anni. Rimasti senza sede dai tempi della pandemia, quando si ritrovavano in piazza Garzetti, ora il loro ritrovo è il bar 998 della neo presidente: il nome dell’esercizio pubblico è l’acronimo della data di nascita della titolare, 9 settembre, con l’aggiunta dell’8 che per i cinesi significa fortuna. Mentre gli Imbezili, quando si trovano per le riunioni, sono ospitati nella sede dell’Ana Trento Sud di via Fermi. Lì, venerdì, ad esempio, hanno organizzato verso sera la “sgnocolada” di Carnevale, per raccogliere fondi. Il motto del Gs, che orgogliosamente non gode di alcun contributo pubblico, è quello di raccogliere fondi per delle donazioni; siano esse verso associazioni o singoli privati. In silenzio, senza clamore. Come anche quest’anno, con tanto spirito, hanno portato la Santa Lucia ai bambini della materna del Torrione, con asinello e caldarroste. Tornando alla nascita, il Gs Imbezili vide la luce casualmente nei primi mesi del 1981; non c’erano sedi e soprattutto non c’era gruppo, solo uno sparuto affastellarsi di amici che quotidianamente, anche più volte al giorno, si ritrovavano al Tino di via Ss. Trinità. Il bicchiere in compagnia la causa scatenante, il “TotoGiro” il pizzico di pepe in più. Ognuno poteva giocare tre nomi, nell’ordine d’arrivo di tappa; al termine, chi indovinava si prendeva il malloppo: se nessuno lo faceva, i soldi restavano in cassa. Poi naturalmente il gran premio finale, a metà Giro, con cinque nomi. Mario “Barba” Giacomazzi, sfegatato tifoso di Saronni, prendeva in giro chi non puntava sul Beppe e sceglieva il Checco e da qui una serie infinita di “imbezili” accompagnati regolarmente dal getto del berretto per terra. Da lì, proprio perché appassionati di ciclismo, prese vita il Gs Imbezili, con primo presidente proprio il Mario “Barba”. Punto di ritrovo il Tino, poi il Bar Stella d’Italia di Santa Croce, che non c’è più, il Principe di via Esterle, pure chiuso, poi il bar Mazzini poi l’approdo in piazza Garzetti, via I Androna ed ora il Bar 998 ed eccezionalmente la sede Ana Trento Sud. Un tempo di presidenti ce n’erano due, uomo e donna, poi si scelse di eleggerne uno solo alla volta; con lui il cassiere che provvede a raccogliere le quote ed organizzare le gite – se ne fanno almeno tre o quattro l’anno – e la classica uscita della prima domenica di settembre che si svolgeva a Malga Pèc, tra la Valle dei Mocheni e Regnana ed ora a Lagolo. Immancabile poi una volta l’anno, seguire una tappa trentina del Giro d’Italia, che con il suo TotoGiro aveva dato i natali al Gs Imbezili. Sotto la guida della signora Zhe Jiang, mamma di due ragazzi di 14 ed 11 anni, che con il marito - lui non “imbezile” - “ne basta uno in famiglia” afferma, tengono aperto il bar 7 giorni su 7: “Solo un imbezile patentato può scegliere un orario del genere!”, esclama ridendo. E già pensano a chi aiutare coi fondi raccolti, nell’anno di Trento capitale europea del Volontariato.













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